A circa due anni e mezzo dalla decisione di passare sotto la bandiera della Gran Bretagna, dal 1° gennaio prossimo Aljaz Bedene tornerà a giocare per la Slovenia. Già allo scorso Roland Garros il 28enne nativo di Lubiana aveva confessato l’intenzione di fare marcia indietro, dopo aver visto sfumare in tribunale la possibilità di giocare la Coppa Davis per la sua nuova nazione, e oggi con un post sui social ha ufficializzato la decisione. “Ho informato l’ITF – ha scritto – della mia intenzione di rappresentare la Slovenia a partire dal 1 gennaio 2018. Uno degli obiettivi principali della mia carriera è di disputare i Giochi Olimpici del 2020 a Tokyo. […] In questa fase della mia carriera non voglio perdere l’opportunità di giocare in Coppa Davis e alle Olimpiadi, due eventi che significano molto per me, e questo è ciò che mi ha portato a prendere questa decisione. Non è stato facile e ci tengo a ringraziare di nuovo tutti per il loro supporto”. Anche se Bedene ha chiuso la stagione fra i primi 50 del mondo per la seconda volta in carriera, in cambio di nazionalità in sé non fa tanto rumore, se non fosse che fra 2015 e 2016 il “caso cittadinanza” di Bedene aveva tenuto banco a lungo, fra tentativi andati male, ricorsi e anche qualche dispetto.
NIENTE DAVIS CON LA GRAN BRETAGNA
In sintesi, dopo essersi trasferito nel Regno Unito nel 2008 con la fidanzata Kimalie, cantante poi diventata sua moglie la scorsa estate, Bedene ha ottenuto la cittadinanza britannica nel 2015, chiedendo immediatamente ad ATP e ITF di iniziare a rappresentare il nuovo Paese. Tuttavia, in virtù della norma entrata in vigore il 1° gennaio dello stesso anno, che impediva a chiunque avesse rappresentato una nazione in Coppa Davis di giocare successivamente per una seconda, gli è stato impedito di giocare in nazionale, visti alcuni match disputati in precedenza con la Slovenia. Ne è nata una battaglia legale lunga oltre un anno, che col supporto della Lawn Tennis Association (interessata a schierarlo in Coppa Davis nell’anno della finale vinta) l’ha visto appellarsi al board dell’ITF, con un ricorso che verteva sul fatto che la sua richiesta per cittadinanza britannica fosse partita molto prima dell'entrata in vigore della nuova norma. Tuttavia, l’ITF non è tornata sui suoi passi, un secondo ricorso all’arbitrato indipendente Sport Resolutions (una sorta di CAS di Losanna limitato al territorio del Regno Unito) ha ribadito la decisione della Federazione Internazionale, e Bedene si è trovato costretto a rinunciare alla Coppa Davis.