LE CRITICHE DI RIOS
Si era già costruito l'immagine di bravo ragazzo lo scorso novembre, quando ha vinto il Challenger di Santiago. Dopo 27 tornei era stanco morto, ma non voleva deludere la sua gente, la sua famiglia. Potendo dormire nel suo letto e mangiare a casa durante il torneo, ha trovato la forma giusta e non ha perso un set, commuovendo la zia Catalina Fillol, direttrice del torneo, scoppiata in lacrime durante la premiazione. Con lui, si sono commossi in tanti: Nicolas viene da una famiglia molto numerosa, con quattro fratelli e la bellezza di 16 cugini. Non è un caso che giochi a tennis, visto il background familiare, ma avrebbe anche potuto scegliere la pallavolo, visto che papà Allan e mamma Cecilia sono stati entrambi professionisti nella disciplina. Vista la provenienza dei genitori, non c'è da stupirsi di una struttura fisica (198 centimetri per 90 chili) perfetta per il tennis di oggi. Già ambasciatore di un ente benefico, si è fatto subito ben volere dai connazionali. E non c'è dubbio che si schiereranno con lui nel recente episodio (un altro!) con protagonista Marcelo Rios. Durante il torneo di San Paolo, l'ex numero 1 ATP ha inviato alcune note audio a un gruppo di Whatsapp in cui ha fatto considerazioni non proprio lusinghiere su Jarry. Qualcuno ha pensato bene di diffonderle: tra il serio e lo scherzoso, lo si sente dire che Jarry dovrebbe passare i primi turni in scioltezza grazie al suo gran fisico, e non complicarsi la vita come spesso gli accade. “Fa come Nicolas Massu, che giocava partite di 25 ore” ha detto Rios, lasciando intendere che non apprezzava molto lo stile di Massu. Inoltre si è autoincensato, ricordando che lui vinceva “6-0 6-2 “ le partite e arrivava sempre fresco alle finali. Nella giungla dei social network, qualcuno ha dato ragione a Rios. Ma non c'è dubbio che Jarry sia già un esempio migliore di lui. Un personaggio non si costruisce soltanto con il talento. Il punto qui sotto, tuttavia, dimostra che Nicolas non ne è privo...