UNA CROATA IN SERBIA
“Per questo ho deciso di saltare Hobart e dedicarmi per qualche giorno agli allenamenti. Adesso mi sento molto meglio, ma centrare gli ottavi è incredibile”. Se la vedrà proprio con la vincitrice di Hobart, Elise Mertens. Avversaria ostica, ma negli ottavi di uno Slam è difficile chiedere di meglio. Lo scorso anno si faceva allenare dal tedesco Sascha Nensel, al punto da trasferirsi in Germania, a Offenbach, presso l'accademia di Rainer Schuettler e Alexander Waske. Adesso le cose sono cambiate: a fine stagione si è trasferita in Serbia e adesso è allenata da Biljana Veselinovic, allenatrice d'esperienza, già all'angolo di Lucie Safarova, Nadia Petrova, Alize Cornet e Katarina Srebotnik. Magari qualche croato avrà storto il naso, vista l'enorme rivalità con i serbi. Proprio in Australia, qualche anno fa, ci fu una memorabile scazzottata tra tifosi serbi e croati sui vialetti di Melbourne Park. I poliziotti australiani sistemarono tutto in pochi minuti. Non ha di questi problemi la ragazza che oggi compie 27 anni (“Ma non avrò tempo per festeggiare”), è figlia di una giocatrice di pallamano e ogni mattina, quando si sveglia, controlla se la schiena è a posto. “Questa è la mia più grande vittoria”. Le altre sono arrivate di conseguenza. “La mia qualità principale sul campo da tennis? Restare calma nei momenti delicati. Oggi tutte giocano molto bene, la differenza si fa spesso su pochi punti. Ora li gestisco bene, ne sono consapevole ed è una differenza rispetto a prima”. Tutte possono vincere l'Australian Open, secondo Petra Martic. Non è proprio così, ma un posticino nei quarti lo può sognare. In fondo ci sarebbe un compleanno da festeggiare.