Chi lo apprezza, sostiene che sia uno dei migliori coach in circolazione. Tutti gli altri, sono costretti ad ammettere che “non ha fatto danni” con le varie giocatrici allenate. Qualche giorno fa, dopo esserci andato vicino in più occasioni, Wim Fissette ha sollevato il Rosewater Dish, piatto destinato alla vincitrice di Wimbledon. I britannici speravano di vedere la scena dodici mesi fa, quando era all'angolo di Johanna Konta. L'ha spinta fino in semifinale, ma poi il percorso si è interrotto contro Venus Williams. A fine anno, imitando diverse colleghe che l'avevano preceduta, la Konta ha messo fine alla collaborazione, nonostante il coach belga l'avesse portata al numero 4 WTA. Non è rimasto a spasso: tempo pochi giorni ed è arrivata la chiamata di Angelique Kerber. I risultati stanno dando ragione a Fissette e alla sua metodologia di lavoro: il nuovo ranking WTA vede Johanna Konta al numero 50 (non era così indietro da tre anni), mentre la Kerber è risalita al numero 4. Quando ha iniziato con Fissette, era fuori dalle prime 20. Fresca del trionfo londinese, la tedesca ha raccontato alcuni dettagli del lavoro con Fissette. “Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, gli ho subito detto che mi sarebbe piaciuto cambiare il servizio – racconta la Kerber – sapevo che avrei dovuto migliorarlo, soprattutto nelle partite importanti, in cui mi capitava di servire troppo piano. Allora abbiamo cambiato la tecnica e ho aggiunto un po' di sicurezza alla seconda palla. Più in generale, stiamo provando a migliorare il mio gioco, rendendolo più aggressivo”. Fissette era stato buon profeta: tre mesi fa, diceva che presto si sarebbe rivista la miglior Kerber. "E per miglior Kerber intendo top-5 WTA e favorita per vincere gli Slam": Detto, fatto. La finale di Wimbledon ha messo di fronte due tra i migliori coach in circolazione: il fatto che Serena Williams avesse invitato il loquace Patrick Mouratoglou a non parlare con i giornalisti ha permesso a Fissette di avere una maggiore esposizione mediatica, anche se si tratta di un tipo tranquillo. L'apparenza gli interessa il giusto.