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I primi segnali della nuova Italia, made in Toscana

Martina Trevisan e Jasmine Paolini sono i migliori ricambi che il tennis azzurro al femminile può proporre nell’immediato. Per la prima volta sono entrambe impegnate in un torneo WTA, sulla terra di Bastad. Niente di eccezionale, ma comunque un passo incoraggiante verso quell’obiettivo top-100 che non sembra irraggiungibile.
È stato detto un sacco di volte: ripetere i risultati della generazione magica di Schiavone, Pennetta, Errani e Vinci è e sarà qualcosa di difficilissimo, forse impossibile. Sia perché hanno posto l’asticella molto in alto, arrivando tutte fra le prime 10 del mondo nel giro di pochi anni, sia perché all’orizzonte non si vedono ancora delle giocatrici in grado di ripeterne i risultati. Tuttavia, anche se a piccoli passi, qualcosina si sta muovendo. La dimostrazione è lì da vedere, in una settimana che rispetto al solito presenta una bella novità: a livello WTA l’Italia può contare su tre giocatrici, tutte impegnate sulla terra dell’Ericsson Open di Bastad, e delle “senatrici” del tennis tricolore c’è solo Sara Errani. A occupare gli altri due posti ci sono Jasmine Paolini e Martina Trevisan, che nell’immediato – come dimostra la convocazione per le ultime due sfide di Fed Cup – rappresentano i ricambi più interessanti che il nostro tennis può mettere sul piatto. Trovarle entrambe in un torneo del Tour non vuol dire chissà cosa, anche perché si tratta “solo” di un International, ma è comunque un primo passo, e iniziare a confrontarsi col tennis vero non può che far bene a entrambe, alle prime esperienze nel circuito WTA. Per la Paolini sarà addirittura la prima a livello di tabellone principale: ci era andata vicina qualche volta, ma era sempre stata respinta nelle qualificazioni. La bella vittoria conquistata a giugno nell’ITF da 100.000 dollari di Marsiglia ha regalato alla 21enne toscana un bel balzo in classifica, portandola a un passo dalle prime 130 del mondo, e in una settimana snobbata da tante big (in gara ci sono solo 5 top-30) le ha permesso di agguantare l’ultimo posto disponibile in Svezia. L’urna le ha voltato le spalle, accoppiandola a Carla Suarez Navarro, ma per una giocatrice che punta all’ingresso nelle top- 100 del mondo entro la fine dell’anno è fondamentale iniziare a mettere i piedi nel Tour, per maturare quell’esperienza che altrove è difficile da trovare.
LA DOPPIETTA DI MARTINA
Ancora più importante la presenza di Martina Trevisan, che fino a sette giorni fa non aveva mai giocato nel circuito maggiore, provando solamente in tre casi le qualificazioni, l’ultima a Wimbledon, il suo primo torneo del Grande Slam. L’aria del grande tennis ha fatto bene alla 23enne fiorentina: l’ha spinta a provare a competere nel Tour per due tornei consecutivi, e i risultati le hanno dato ragione. La scorsa settimana si è qualificata a Gstaad, conquistando l’esordio nel circuito maggiore, e sette giorni dopo ha fatto il bis a Bastad, dove i posti liberi nel main draw dicono (Julia Goerges a parte) che dovrebbe godere di un sorteggio migliore rispetto ad Anett Kontaveit, che in Svizzera l’ha sconfitta per 6-1 6-3. La tennista estone ha mostrato che le top-30 sono di un’altra categoria, e anche che il livello della mancina azzurra non è ancora all’altezza del circuito maggiore, ma uno dei mantra dei coach è che per alzare il livello è necessario competere con i giocatori più forti, ragion per cui due settimane di WTA non possono che farle bene. A 23 anni non è più da considerare una ragazzina, ma tennisticamente è piuttosto giovane ed ma è già un mezzo miracolo trovarla a certi livelli, dopo che a fine 2009, a soli 16 anni, aveva deciso di abbandonare il tennis per problemi personali, quando era già competitiva a livello internazionale e spingeva parecchi addetti ai lavori a puntare sul suo diritto. Fortunatamente per il tennis azzurro ci ha ripensato nel 2014, si è subito riscoperta in grado di fare buone cose e sotto la guida di Tathiana Garbin ha capito che il tennis professionistico era ancora la sua strada. Le prime 150 del mondo sono ormai cosa fatta, e da quando ha ripreso a giocare con continuità non si è mai fermata, salendo ogni settimana sempre più su. Il bello viene solamente ora, ma le premesse non sono da buttar via.
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