12 MILIONI DI MONTEPREMI E 780.000 SPETTATORI
Ma se Braunschweig ormai fa la collezione di statuette, le novità arrivano dagli altri tornei. Ad Heilbronn lavorano i fratelli Metehan e Mine Cebeci, rispettivamente direttore del torneo e capo organizzatore. “Siamo felici del fatto che i nostri sforzi abbiano dato i loro frutti. Facciamo il nostro lavoro con passione per offrire un evento di alta qualità per i giocatori e i loro accompagnatori. Il 2018 è iniziato molto bene, con il raggiungimento di due dei nostri obiettivi: portare il montepremi a 85.000€ ed essere nominati tra i migliori Challenger al mondo!”. A guidare l'Odlum Brown VanOpen c'è una donna, Carlota Lee. “È un onore incredibile ricevere questo premio, ed è ancora più speciale perché il riconoscimento arriva dai giocatori. Ripensando alla scorsa edizione, il nostro obiettivo era creare un'esperienza diversa per giocatori, pubblico, ufficiali di gara, volontari e sponsor. Il premio riflette lo sforzo di tutto il team e non vediamo l'ora di sfruttare il successo dell'anno scorso per fare le cose ancora meglio. Il nostro torneo non esisterebbe senza il generoso sostegno dei nostri sponsor e dei nostri finanziatori, parte integrante del successo. Questo premio è dedicato a loro e all'intera comunità del tennis canadese”. Come detto, l'ATP Challenger Tour è il trampolino di lancio per tanti giovani, ma è anche il paracadute per tanti ottimi giocatori che per varie ragioni sono peggiorati in classifica. Inoltre portano il tennis di alto livello in località sempre più sperdute, garantendo una buona diffusione e promozione del tennis. Nel 2017 ci sono stati 155 tornei, spalmati in 41 paesi, per un montepremi complessivo di oltre 12 milioni di dollari. Notevole il dato di pubblico: sono stati superati i 780.000 spettatori in giro per il mondo, senza dimenticare l'ottima fruibilità in streaming degli eventi. Per noi resta un po' di amaro in bocca: l'Italia ospita ben 22 Challenger, peraltro con alcune eccellenze organizzative. È davvero un peccato che i tennisti non abbiano preso in considerazione i nostri tornei. Tra l'altro, dall'ATP arrivano voci non troppo rassicuranti sul futuro dei Challenger, almeno in Italia. È possibile che, in virtù del gran numero di tappe, a partire dal 2018 possa esserci una riduzione degli eventi. Francamente, speriamo che l'intenzione rimanga solo sulla carta.