Best Challenger Awards: Germania sugli scudi

Per il quarto anno consecutivo, il torneo di Braunschweig viene premiato come miglior Challenger al mondo. Ricevono il premio anche Heilbronn e Vancouver. Nonostante l'Italia sia il paese a organizzarne di più, l'ultimo riconoscimento per un nostro tornei risale al 2014 (Genova). Nel 2017 ne sono stati giocati 155, spalmati su 41 paesi.

Se i concorrenti sono 155, ottenere questo riconoscimento è ancora più gustoso. Come ogni anno, l'ATP ha annunciato l'ATP Challenger Tournament of the Year, il premio riservato ai tornei Challenger più amati dai giocatori. Ancora una volta, non c'è un solo vincitore. Tenendo conto che l'Italia poteva schierare una ventina di tornei, è un peccato che ancora una volta non ci sia spazio per i nostri eventi. L'ultim riconoscimento per un torneo italiano risale al 2014, quando tra i premiati ci fu anche l'AON Open Challenger di Genova. Impressiona il fatto che tra vincitori ci sia ancora una volta lo Sparkassen Open di Braunschweig, scelto per il quarto anno di fila. In effetti, a giudicare dalle immagini e dai filmati che arrivano, è davvero un torneo che potrebbe effettuare il grande salto nel circuito ATP. La Germania ride perché è stata premiata anche la Neckarcup di Heilbronn, mentre il terzo vincitore è l'evento canadese di Vancouver. Alison Lee e Ross Hutchins dell'ATP hanno dichiarato: “I Challenger sono eventi incredibilmente importanti per i giocatori in ascesa nel ranking mondiale. Gli organizzatori di questi tornei lo fanno per amore del tennis il loro entusiasmo è mostrato dalla professionalità e la cura con cui se ne occupano È normale che i tornei Challenger più popolari tra i giocatori abbiano anche un buon seguito di pubblico e siano sostenuti a dovere dagli sponsor”. Grande soddisfazione per Volker Jaecke, premiato ancora una volta. “È un onore essere premiati per la quarta volta consecutiva, è incredibile. Mandiamo un ringraziamento speciale all'ATP e a tutti i giocatori che hanno votato per il nostro torneo”.

12 MILIONI DI MONTEPREMI E 780.000 SPETTATORI
Ma se Braunschweig ormai fa la collezione di statuette, le novità arrivano dagli altri tornei. Ad Heilbronn lavorano i fratelli Metehan e Mine Cebeci, rispettivamente direttore del torneo e capo organizzatore. “Siamo felici del fatto che i nostri sforzi abbiano dato i loro frutti. Facciamo il nostro lavoro con passione per offrire un evento di alta qualità per i giocatori e i loro accompagnatori. Il 2018 è iniziato molto bene, con il raggiungimento di due dei nostri obiettivi: portare il montepremi a 85.000€ ed essere nominati tra i migliori Challenger al mondo!”. A guidare l'Odlum Brown VanOpen c'è una donna, Carlota Lee. “È un onore incredibile ricevere questo premio, ed è ancora più speciale perché il riconoscimento arriva dai giocatori. Ripensando alla scorsa edizione, il nostro obiettivo era creare un'esperienza diversa per giocatori, pubblico, ufficiali di gara, volontari e sponsor. Il premio riflette lo sforzo di tutto il team e non vediamo l'ora di sfruttare il successo dell'anno scorso per fare le cose ancora meglio. Il nostro torneo non esisterebbe senza il generoso sostegno dei nostri sponsor e dei nostri finanziatori, parte integrante del successo. Questo premio è dedicato a loro e all'intera comunità del tennis canadese”. Come detto, l'ATP Challenger Tour è il trampolino di lancio per tanti giovani, ma è anche il paracadute per tanti ottimi giocatori che per varie ragioni sono peggiorati in classifica. Inoltre portano il tennis di alto livello in località sempre più sperdute, garantendo una buona diffusione e promozione del tennis. Nel 2017 ci sono stati 155 tornei, spalmati in 41 paesi, per un montepremi complessivo di oltre 12 milioni di dollari. Notevole il dato di pubblico: sono stati superati i 780.000 spettatori in giro per il mondo, senza dimenticare l'ottima fruibilità in streaming degli eventi. Per noi resta un po' di amaro in bocca: l'Italia ospita ben 22 Challenger, peraltro con alcune eccellenze organizzative. È davvero un peccato che i tennisti non abbiano preso in considerazione i nostri tornei. Tra l'altro, dall'ATP arrivano voci non troppo rassicuranti sul futuro dei Challenger, almeno in Italia. È possibile che, in virtù del gran numero di tappe, a partire dal 2018 possa esserci una riduzione degli eventi. Francamente, speriamo che l'intenzione rimanga solo sulla carta.

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