Marco Caldara
10 January 2017

Giocare per perdere

Scene surreali al WTA di Hobart: il secondo turno fra Vickery e Mertens si trasforma in una gara a chi si ritira per prima! Entrambe chiedono l’intervento del fisioterapista dopo un solo game, la statunitense è più scaltra e lascia la vittoria alla belga. Ma ride lei: l’obiettivo (di entrambe) era volare a Melbourne in tempo per giocare le qualificazioni.
Non è una novità che i tornei immediatamente precedenti agli Slam vengano utilizzati dei giocatori soprattutto come dei test, ma quanto successo quest’oggi al WTA International di Hobart ha del grottesco. L’episodio incriminato è avvenuto nel match di secondo turno fra la qualificata belga Elise Mertens, numero 127 del mondo, e la sua coetanea statunitense (entrambe classe 1995) Sachia Vickery, numero 135 WTA ed entrata come lucky loser. Dopo un riscaldamento blando e un primo game praticamente non giocato, entrambe hanno chiesto l’intervento del trainer, mostrando chiaramente l’intenzione di ritirarsi. Sono arrivate due fisioterapiste una dopo l’altra, la Vickery è stata più scaltra dell’avversaria nel comunicare subito il ritiro al giudice di sedia, e la vittoria è andata alla Mertens. Normalmente avrebbe avuto senso il contrario: cercare di stare in campo il più a lungo possibile, sperando che la prima a ritirarsi fosse l’avversaria, e di recuperare in tempo per il turno successivo. Ma l’intenzione di entrambe era proprio quella di perdere, visto che alla radice del ritiro non c’erano problemi fisici, ma la sola volontà di trasferirsi a Melbourne per partecipare alle qualificazioni dell’Australian Open: possibilità che in caso di vittoria sarebbe sfuggita, perché i quarti di finale sono in programma giovedì, data dell’inizio delle “quali”. E allora perché partecipare al torneo di Hobart pur sapendo anche prima che avrebbero potuto trovarsi di fronte a un bivio? Per provare a raccogliere qualche punto extra in tabelloni non irresistibili. Evidentemente non pensavano di fare così tanta strada, invece la lunga pioggia di ritiri che ha aperto le porte del main draw a ben sette lucky loser le ha portate a contendersi un posto ai quarti, e nessuna delle due ha deciso di saltare il primo Slam dell’anno per dare priorità al presente. Così è stata figuraccia doppia. E c’è da scommettere che, ora che non ha più chance di volare a Melbourne, nei quarti la Mertens sarà freschissima.
 
BASTAVA ACCONTENTARSI
Quella di giocare le qualificazioni dei tornei ATP e WTA nella stessa settimana delle “quali” Slam non è una novità. Ci si prova e se va bene ci si accontenta, rinunciando al Major. Proprio come capitato sempre a Hobart alla peruviana Veronica Cepede-Roig: da lucky loser si è trovata al secondo turno, ha ottenuto una bella vittoria contro Andrea Petkovic e si è guadagnata un quarto di finale da metterci la firma contro la croata Jana Fett, anche lei proveniente dalle qualificazioni. Per una che a livello WTA si è vista molto raramente, una possibile semifinale vale la rinuncia a Melbourne. L’episodio fa tornare in mente la figuraccia di Bernard Tomic nel 2016 a Sydney: durante i quarti di finale contro Teymuraz Gabashvili, spiegò al giudice di sedia Mohamed Layani di essere concentrato sull’Australian Open, dove a suo dire gli era capitato un buon tabellone, e malgrado il tentativo dell’arbitro di dissuaderlo dalle sue intenzioni si ritirò a metà del secondo set. Si scatenò un polverone, ma col senno di poi vien da pensare che almeno l’australiano era stato onesto nell’esprimere le proprie intenzioni. La scelta di dare priorità agli Slam – e ai tantissimi soldi in palio – è perfino comprensibile, per giocatori che faticano a chiudere l’anno in positivo, ma sarebbe meglio che certi episodi non si verificassero. Per l’integrità del tennis ma anche nel rispetto degli organizzatori dei tornei precedenti agli Slam, che mettono sul piatto impegno e denaro rischiando di trovarsi un torneo falsato dai ritiri, proprio come sta avvenendo in Tasmania. Sanzionare comportamenti come quello della Vickery è impossibile, perché è impossibile provare che la statunitense non avesse realmente dei problemi, ma c’è modo di prevenire il fenomeno. Magari impedendo alle giocatrici iscritte nelle qualificazioni degli Slam di giocare altri appuntamenti nella stessa settimana, o anticipando l’inizio delle qualificazioni stesse. Negli altri tornei scattano il martedì, a Melbourne quelle femminili inizieranno addirittura giovedì: indirettamente, il fenomeno viene addirittura incentivato. 

IL VIDEO DELL'ACCADUTO
IL TABELLONE DI HOBART
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