Sembra che lo spogliatoio WTA, non esattamente un ritrovo di amiche, sia ancora più spaccato dopo la vicenda riguardante Maria Sharapova. C'è chi sostiene (o tollera) il ritorno della russa, ma c'è un clan (in parte silenzioso e in parte rumoroso) che non accetta il trattamento di favore ricevuto da Masha, che peraltro vedremo tra pochi giorni agli Internazionali BNL d'Italia. A capo di questo clan, ovviamente, Eugenie Bouchard. Dopo il successo di lunedì sera, la canadese ha parlato di una maggioranza silenziosa che le aveva fatto gli auguri prima di scendere in campo, ammettendo di aver giocato non solo per se stessa, ma anche per chi aveva fatto il tifo per lei. A quanto pare, non fa parte del clan anti-Sharapova la campionessa in carica, Simona Halep, emersa per un pelo dal match contro Roberta Vinci. I giornalisti le hanno chiesto se anche lei aveva augurato buona fortuna alla Bouchard, tenendo conto che la canadese aveva parlato anche di tenniste con cui solitamente non parla. “Non ho augurato buona fortuna alla Bouchard perché non parliamo. Lei è, come dire, diversa. Non posso giudicarla per quello che ha fatto, e nemmeno ammirarla. Non ho niente da dire in merito alla sua persona”. Insomma, in caso di un'eventuale sfida contro la Sharapova, la Halep non avrebbe la stessa “motivazione-extra” che ha spinto "Genie" a giocare alla morte. E pensare che fu proprio la Sharapova, nel 2014, a toglierle il sogno di vincere uno Slam. Dopo aver battuto in semifinale proprio la Bouchard, Masha superò la Halep nell'atto finale del Roland Garros.