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Marco Caldara
14 January 2018

Non ti impegni? La garanzia te la scordi!

Gli organizzatori del torneo ATP di Auckland furiosi contro Jack Sock: avrebbe partecipato all’ABS Classic solo per incassare la garanzia di 100.000$, perdendo all’esordio senza impegnarsi e non onorando gli impegni concordati con gli sponsor. Per questo, il direttore del torneo Karl Budge è intenzionato a non pagare i soldi dell’ingaggio.
L’Australian Open di Jack Sock inizierà lunedì, nell’ultimo match sullo Show Court 2 contro il giapponese Yuichi Sugita, ma lo statunitense ha lasciato una questione irrisolta ad Auckland, dove ha giocato la scorsa settimana, andandosene fra le polemiche. Gli organizzatori dell’ASB Classic, infatti, sono furiosi per il comportamento tutt’altro che professionale tenuto dal 25enne del Nebraska, che stando alle parole del direttore del torneo Karl Budge non avrebbe onorato il ricco contratto stipulato per portarlo in Nuova Zelanda. Sock aveva un’ottima tradizione col torneo: ha raggiunto i quarti nel 2014 e la finale nel 2016, prima di vincere il titolo nel 2017, così gli organizzatori hanno deciso di puntare su di lui anche per il 2018, sfruttando il fatto che da qualche mese lo status dell’americano sia cambiato parecchio. Sock è salito al numero 8 del mondo ed diventato un nome appetibile per qualsiasi torneo, così per garantirselo gli hanno assicurato una garanzia di 100.000 dollari, con l’augurio di vederlo arrivare di nuovo fino alle fasi finali. Il problema è che il torneo di Sock è durato appena 61 minuti: partito dal secondo turno, ha perso con un doppio 6-3 contro il tedesco Gojowczyk, lasciando il tabellone orfano della sua prima testa di serie. Il torneo sarebbe andato benissimo comunque, con una delle migliori finali degli ultimi anni, ma gli organizzatori non hanno mandato giù le modalità del suo KO, ritenuto una mancanza di rispetto. La rabbia non arriva tanto dalla sconfitta in sé, quanto da un impegno al di sotto degli standard. Dando una sbirciata al match, si nota come Sock l’abbia giocato un po’ troppo a mo’ di esibizione, non badando molto al punteggio, come se avesse già deciso di fare una comparsata per poi volare a Melbourne. In particolare, la goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stato un diritto giocato dallo statunitense in mezzo alle gambe, quando era sotto nel punteggio, unito a tante fasi in cui non è sembrato affatto concentrato.
GARANZIE: UN’ARMA A DOPPIO TAGLIO
Quella di garantire dei soldi extra ai giocatori è un abitudine di quasi tutti i tornei: eccetto Slam e Masters 1000, dove i big sono obbligati a partecipare pena lo zero in classifica, per accaparrarsi la presenza dei migliori gli altri eventi sono soliti stipulare dei contratti di partecipazione, permessi dal regolamento ATP (ma non nei Challenger). Si tratta di una mossa commerciale a tutti gli effetti: la presenza di un big può avere un valore enorme per un torneo, perché influisce positivamente sugli introiti legati alle sponsorizzazioni, sulla vendita dei biglietti e sull’interesse generale nei confronti dell’evento, finendo magari per garantire delle entrate superiori alla somma investita. E poi ne accresce anche il prestigio. Ecco perché uno come Jack Sock può arrivare a chiedere una garanzia addirittura superiore al primo del vincitore (89.435$). Come se non bastasse quanto combinato in campo, lo statunitense si sarebbe comportato male anche fuori, sia per l’atteggiamento difensivo e scherzoso tenuta in conferenza stampa, dove si è rifiutato di spiegare i motivi della sua sconfitta, sia nel comportamento con gli organizzatori stessi. Prima Sock avrebbe rifiutato di partecipare ad alcune attività collaterali, e poi avrebbe saltato senza dare spiegazioni anche gli impegni già concordati coi principali partner del torneo. Una sorta di inadempimento contrattuale che, secondo il direttore del torneo, autorizzerebbe l’ASB Classic a non riconoscergli i 100.000 dollari concordati. “Le discussioni commerciali legate alla sua partecipazione al torneo – ha detto il direttore – rimarranno fra noi. Quando c’è una divergenza di opinioni è necessario sedersi a un tavolo e discuterne. Abbiamo sempre supportato Jack e lui ha sempre giocato bene nel nostro torneo. Siamo due persone mature e sono certo che troveremo il modo di affrontare la questione”. Diplomazia a parte, Budge ha fatto sapere che Sock non sarà più invitato a partecipare al torneo.
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