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Riccardo Bisti
01 September 2017

Gli altri si spaventano, Roger no: ancora 5 set!

Mikhail Youzhny vince il secondo e il terzo set, ma Roger trova il modo per venirne a capo. Sembra un po' rigido con la schiena, ma nega di avere problemi fisici. “Semplicemente, non ho preparato a dovere questo torneo”. Youzhny chiude con i crampi, il prossimo avversario sarà Feliciano Lopez.

Non era mai capitato che Roger Federer giocasse cinque set, per due volte di fila, allo Us Open. Un problema alla schiena (che lui continua a minimizzare), gli sta rendendo tutto più difficile. Ha faticato contro Frances Tiafoe, ha faticato ancora di più contro Mikhail Youzhny (“Anche se questo match mi ha preoccupato di meno”). Per un paio d'ore, il russo ha sognato di pronunciare la mitica frase attribuita a Vitas Gerulaitis nel gennaio 1980, quando batté finalmente Jimmy Connors dopo 16 sconfitte consecutive. “Nessuno batte Vitas Gerulaitis per 17 volte di fila!”, disse l'istrionico Vitas, scomparso tragicamente ancora prima di compiere i 40 anni. La suggestione c'era, poiché era lo scontro diretto numero 17 tra Federer e Youzhny, l'ultimo di una saga iniziata, guarda un po', 17 anni fa al torneo ATP di Stoccolma. Federer aveva sempre vinto, lasciando per strada soltanto tre set. L'ha sfangata anche questa volta, col punteggio di 6-1 6-7 4-6 6-4 6-2. All'inizio sembrava un match di routine, specie quando Roger ha intascato otto dei primi nove game. Poi, però, ha abbassato i giri del motore. Gli errori crescevano, il ritmo si abbassava. Sembrava di assistere a un match degli anni 70, pieno di rovesci in slice e campo disegnato con pazienza, senza la forza bruta tipica del 21esimo secolo. A certe condizioni, il gioco di Youzhny è ancora molto efficace. Trovava il break appena in tempo, poi vinceva i primi tre punti del tie-break e allungava fino al 6-3 con alcuni rovesci d'alta scuola, tra cui un paio di vincenti. “Avessi vinto il secondo set, probabilmente non avrei avuto problemi: averlo perso è un rimpianto” ha detto Federer.

I CRAMPI DI YOUZHNY
L'allarme è diventato rosso quando il russo ha brekkato nel quinto game del terzo, forte di un rovescio che pagava sempre più dividendi. Forte di un'esperienza quasi ventennale, non ha tremato quando è andato a servire per il set sul 5-4. Sotto due set a uno, Federer ha provato ad essere ancora più aggressivo, saliva 3-1 e poi 5-2 nel quarto, prima che Youzhny recuperasse il break di svantaggio e si avvicinasse fino al 4-5. Al momento di allungare la sfida, veniva tradito dal suo colpo migliore (peraltro dopo che un bel dritto gli aveva consentito di cancellare il primo setpoint). In avvio di quinto, uno Youzhny già sofferente crollava per le terree: nel tentativo di giocare una veronica su un pallonetto di Federer, veniva assalito dai crampi. Sembrava fosse finita lì, invece ha continuato a giocare con coraggio, vincendo un epico quarto game di 18 punti (con due palle break annullate). Era lo sforzo estremo: dal 2-2 perdeva quattro game consecutivi e stringeva la mano a Federer, ancora da sconfitto, per la diciassettesima volta. La stretta di mano era cordiale ma fredda, segno che stavolta ci aveva creduto per davvero.

ANCORA FAVORITO N.1
“È stato un match particolare, di alti e bassi. La verità è che non ho avuto una buona preparazione per questo torneo – ha detto dopo il successo – non che mi sentissi male fisicamente, semplicemente non trovavo alcuni punti di riferimento e le cose che faccio di solito. Sono un po' deluso di come ho giocato, ma alla fine è andata. Di sicuro non ho sottovalutato il mio avversario solo perché ci avevo sempre vinto. Mi spiace che abbia avuto i crampi, è un peccato”. Al terzo turno, in un match che somma 70 anni, se la vedrà con Feliciano Lopez (emerso dal derby spagnolo contro Fernando Verdasco). Anche in questo caso vanta un record immacolato, con 12 vittorie in 12 partite. C'è anche un precedente a New York: 2007, vittoria in quattro set per Federer. In questo momento, è difficile ipotizzare quanto sia veramente “da corsa” per questo Us Open. I bookmakers continuano a darlo come primo favorito: più che fiducia nei suoi confronti, è scarsa fiducia negli avversari. O quel che resta degli stessi.

US OPEN 2017 – Secondo Turno Uomini
Roger Federer (SUI) b. Mikhail Youzhny (RUS) 6-1 6-7 4-6 6-4 6-2

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