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Riccardo Bisti
31 January 2017

Giorgi, una squalifica che fa il solletico

Il Tribunale Federale ha sanzionato Camila Giorgi per non aver risposto alla convocazione per Spagna-Italia di Fed Cup: nove mesi di inibizione e 30.000 euro di multa. La sentenza non avrà alcun effetto sull'attività internazionale. Sulla carta sembra esserci lo spazio per un riavvicinamento, ma le parti in causa cosa ne pensano?

Nove mesi di squalifica e 30.000 euro di multa. E' la sentenza del Tribunale Federale in merito al procedimento aperto nei confronti di Camila Giorgi per i fatti di dieci mesi fa, quando rifiutò la convocazione in Fed Cup. Fu l'episodio spartiacque del rapporto tra il clan Giorgi e la Federazione Italiana Tennis: da allora, le strade si sono separate. E' bene chiarire che la sentenza non avrà nessuna conseguenza nell'attività agonistica della Giorgi. I provvedimenti della Giustizia Sportiva, infatti, hanno valore solo per l'attività nazionale e le convocazioni in Fed Cup o per le Olimpiadi. Detto che la Giorgi non ha mai svolto attività nazionale (Serie A1, tornei Open o eventi simili), l'impossibilità di giocare in Fed Cup per nove mesi non fa altro che “fotografare” una situazione già esistente. Semmai, lascia uno spiraglio per in futuro: in teoria, Camila sarebbe di nuovo arruolabile a partire da fine settembre, in tempo per il 2018. Lo spiraglio sembra esserci anche leggendo la nota apparsa sul sito FIT, in cui si informa della sanzione. Viene infatti ricordato il precedente di Simone Bolelli, inizialmente squalificato a vita per aver rifiutato la convocazione di Italia-Lettonia di Coppa Davis, nel 2008. Una “pena riabilitativa” (una giornata con i ragazzi delle zone terremotate dell'Aquila) lo rese di nuovo arruolabile. Onestà intellettuale obbliga a ricordare che la “squalifica a vita” a Bolelli fu contraria ai regolamenti. L'articolo 19, Comma 1, del Regolamento di Giustizia, infatti, dice testualmente: “Gli atleti selezionati per le rappresentative nazionali che rifiutano o non rispondono alla convocazione e non si mettono a disposizione della Federazione, ovvero non onorano il ruolo rappresentativo ad essi conferito sono puniti con sanzione pecuniaria e con sanzione inibitiva fino ad un massimo di un anno”. Non si capisce in base a cosa, in effetti, Bolelli fosse stato squalificato a vita. Stavolta il Regolamento è stato applicato e Camila non ha nemmeno avuto il massimo della pena (almeno in termini disciplinari, mentre la sanzione pecuniaria è piuttosto pesante).

NESSUNA CONSEGUENZA PRATICA
Il Tribunale Federale, presieduto da Giorgio Gasparotto, si è riservato altri 10 giorni di tempo per depositare le motivazioni della sentenza, “vista la particolare complessità della controversia”. Le ragioni della decisione, dunque, arriveranno proprio alla vigilia del match di Fed Cup che l'Italia giocherà a Forlì contro la Slovacchia, ovviamente senza l'italo-argentina. Tathiana Garbin ufficializzerà le convocazioni in una conferenza stampa fissata per mercoledì, proprio a Forlì. La stessa Garbin, prima della trasferta australiana, non aveva chiuso la porta in faccia a un possibile reintegro della Giorgi. Nelle stesse ore, tuttavia, il Presidente FIT Angelo Binaghi aveva parlato di questione “chiusa”. Non è la prima volta che si crea una diatriba per la mancata risposta a una convocazione in Coppa Davis o Fed Cup: il Caso Giorgi, tuttavia, è diverso. L'accordo siglato nel 2013, infatti, prevedeva una serie di benefit (allenamenti a Tirrenia, sostegno all'attività, assistenza medica) in cambio della disponibilità per tutti i match di Fed Cup. Con la rinuncia ad andare a Lleida, in Spagna, ci sarebbe stata un'inadempienza contrattuale. Tra la FIT e i Giorgi, dunque, non sarebbero in ballo i soli 30.000 euro di sanzione, ma una cifra ben maggiore (quantificabile in circa 160.000 euro). Alcune indiscrezioni sostengono che la FIT stia cercando, da mesi, di recuperare il credito, per ora senza successo. Detto che adesso la Giorgi è rappresentata da Lele Mora, è opportuno ricordare che la squalifica non avrà nessun effetto sull'attività agonistica. Costretta a saltare San Pietroburgo per un infortunio alla schiena, dovrebbe riprendere con le qualificazioni di Doha. La sanzione del Tribunale non le avrebbe impedito nemmeno di giocare gli Internazionali BNL d'Italia (main draw o qualificazioni) perché l'evento è sotto l'egida WTA. Chiaramente non avrà wild card e non potrebbe giocare le pre-qualificazioni, ma si tratta di aspetti trascurabili nel momento in cui Sergio Giorgi ha dichiarato, in una recente intervista a Sportface, che Camila non avrebbe giocato a Roma. Se la vicenda sportiva è davvero trascurabile, sarà interessante capire l'esito di una vertenza civile che sembra esserci tra i Giorgi e la FIT per la faccenda del contratto non rispettato. Per ora, l'unica certezza è che Camila non giocherà in Fed Cup per tutto il 2017. 

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