Marco Caldara
31 January 2018

Giappone-Italia, un avvicinamento dal sapore antico

Il fuso orario, l'abolizione della conferenza stampa e i problemi con la lingua hanno reso particolare l'avvicinamento a Giappone-Italia di Coppa Davis. Al via della sfida di Morioka mancano meno di 48 ore, ma dal Giappone sono arrivate pochissime informazioni. Ciò che si sa è che le condizioni di gioco saranno molto rapide e che nella Prefettura di Iwate fa un freddo terribile.
Dai 40°C di Melbourne, Australia, con un tasso di umidità che ha messo a dura prova tutti i giocatori, ai – 10°C di Morioka, Giappone, può bastare molto poco. Google dice solo mezza giornata: una decina di ore di aereo fino a Tokyo e un altro paio di ore di treno, per coprire i circa 500 chilometri che separano la capitale del Giappone dalla città della Prefettura di Iwate, pressoché sconosciuta nel Belpaese. Se la ricorderanno a malapena gli appassionati di sport invernali, visto che nel 1993 ospitò un’edizione dei mondiali di sci alpino poco fortunata per i colori azzurri, peraltro proprio in questo periodo. Ma il tennis internazionale da quelle parti non era mai arrivato e ce lo riporterà la Coppa Davis, con la nazionale italiana di Corrado Barazzutti che da venerdì a domenica sfiderà i padroni di casa sul cemento della Morioka Takaya Arena, sede del primo turno del World Group 2018. Al loro arrivo nel nord del Giappone gli azzurri hanno trovato la neve (che continua a cadere di giorno) e temperature polari nel corso della notte: tutt’altra storia rispetto al sole di Melbourne e dintorni, ma hanno avuto tutto il tempo di abituarsi in vista del via di venerdì. Il quintetto azzurro composto da Fognini, Lorenzi, Seppi, Fabbiano e Bolelli è arrivato nella città a nord del Giappone nella giornata di sabato e si sta allenando già da domenica: la preparazione ideale per assorbire il repentino cambio di clima e abituarsi sia alle palline Srixon, poco utilizzate nel Tour, sia alle condizioni di gioco indoor, su un campo in GreenSet che è stato valutato come “fast”, 5 su 5 nella scala di velocità dell’ITF. In sede di sorteggio, almeno dal punto di vista logistico, all’Italia era andata malissimo: gli azzurri avevano a disposizione otto opzioni in casa e una in trasferta, e proprio quella è capitata. Ma l’assenza di Kei Nishikori nel team giapponese permette ai nostri di guardare la sfida con grande fiducia. Contro Sugita, Daniel, Soeda,Uchiyama e Mclachlan i favoriti sono loro.
IL FASCINO DELLE POCHE INFORMAZIONI
​Gli account social della Davis hanno regalato una pillola interessante: fra i sedici team in gara nel primo turno del World Group, i convocati azzurri sono quelli con l’età media più alta. Il nostro team conta su quattro over 30 più Thomas Fabbiano, al debutto in nazionale nell’anno dei 29. Ma la classifica ATP parla chiaro: per ora i più forti italiani sono ancora loro, e l’età in Davis è sinonimi di esperienza. Seppi ha debuttato con l’Italia nel 2004, Bolelli nel 2007, Fognini nel 2008, Lorenzi nel 2010, e hanno tutti alle spalle una buona tradizione in nazionale. Quella che invece non ha il Giappone: in tutta la sua storia ha superato il primo turno del Gruppo Mondiale solo nel 2014, mentre l’Italia ce l’ha fatta in quattro delle ultime cinque edizioni. Riuscirci di nuovo sarebbe una bella conferma, e vorrebbe anche dire tornare finalmente a disputare un match casalingo a quasi due anni dall’ultima volta. Sarebbe dal 6 all’8 aprile, contro la vincente di Francia-Olanda, con lo Stadio Beppe Croce di Valletta Cambiaso (Genova) fortemente candidato ad accogliere di nuovo la nazionale, a nove anni dal play-off Italia-Svizzera del settembre 2009. Ma prima c’è da pensare al Giappone, con otto ore di fuso orario di differenza che renderanno un po’ più complicata del solito la vita degli appassionati italiani, visto che le giornate di venerdì e domenica scatteranno alle 4 di notte ora italiana, mentre il doppio del sabato è in programma alle 5. In più, la differenza oraria contribuisce alle particolarità di un avvicinamento alla sfida dal sapore antico, per la difficoltà a reperire informazioni. La lingua giapponese rende difficile scovare qualche notizia sui quotidiani locali, mentre quelli italiani non hanno inviati sul posto e il nuovo format che ha eliminato la classica conferenza stampa del martedì, accorpandola alla cerimonia del sorteggio di giovedì, obbligherà ad attendere ancora qualche ora per sentire le prime impressioni dalla viva voce dei protagonisti. Nell'epoca del tutto e subito, una particolarità che aggiunge alla sfida un pizzico di fascino.
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