Garbine e il coaching...della fisioterapista

Polemica dopo il quarto di finale tra Garbine Muguruza e Svetlana Kuznetsova: il clan della russa ritiene che la spagnola abbia parlato per tutto il match con il suo team, in particolare con la fisioterapista. “L'anno scorso io ero stata penalizzata, mentre stavolta lo stesso arbitro non ha battuto ciglio”. “Facevano solamente il tifo per me” replica Garbine.

Oltre ad aver portato la prima vera pioggia del torneo, il secondo martedì di Wimbledon ha anche vissuto qualche polemica. Da una parte, l'urlo di uno spettatore durante il matchpoint di Johanna Konta contro Simona Halep, dall'altra un vero e proprio caso, una specie di “coaching gate”. Durante il 6-3 6-4 con cui Garbine Muguruza ha superato Svetlana Kuznetsova, pare che la spagnola abbia usufruito del coaching da parte del suo angolo (oggi guidato da Conchita Martinez, in assenza di Sam Sumyk. In particolare, avrebbe dialogato con la fisioterapista Alicia Cebrian). “E' stato tutto abbastanza chiaro – ha detto la Kuznetsova - noi comprendiamo bene lo spagnolo e lei parlava continuamente con la sua fisioterapista. So che si comporta sempre in questo modo. Non penso che sia giusto ma va bene, io ero concentrata sul mio tennis”. E' opportuno ricordare che il coaching è consentito, una volta per set, soltanto nel circuito WTA. Le prove del Grande Slam sfuggono a questa norma, anche se sarà adottato in via sperimentale nelle qualificazioni dello Us Open e alle Next Gen Finals di Milano (che però sono un evento maschile). Attualmente la Kuznetsova è seguita dallo spagnolo Carlos Martinez. Durante la partita, Martinez ha gesticolato verso la giudice di sedia per far presente quello che accadeva nell'altro box (“Mi ha riferito che in quello che si dicevamo c'erano elementi di coaching” ha detto la Kuznetsova).

DUE PESI E DUE MISURE?
La Muguruza ha negato ogni addebito, limitandosi a dire che il suo clan la sosteneva e incitava. “So perfettamente che la Kuznetsova è spagnola e che il suo allenatore è spagnolo, potevano capire perfettamente tutto quello che viene detto. Mi piace che il mio team mi sostenga, ma non c'era niente di tattico o specifico in quello che dicevano”. Va detto che la Kuznetsova aveva avuto un contrasto con Marjana Veljovic, stesso arbitro di questa partita, già lo scorso anno. Durante il match contro Sloane Stephens, era stata penalizzata per un presunto coaching. Ne era scaturita una viva discussione. “L'anno scorso, lo stesso arbitro aveva dato un warning al mio coach soltanto per aver detto 'Vamos'. Quest'anno, una ragazza ha parlato con Garbine per tutta la partita, e lei non ha detto nulla. Credo che sia la ragione per cui il mio coach si è sorpreso”. Alla fine, il match è stato gestito con sufficiente agio dalla Muguruza, che in semifinale partirà favorita contro la sorprendente Magdalena Rybarikova. Già finalista nel 2015, la spagnola sta giocando il suo miglior torneo stagionale proprio nell'unico torneo in cui manca il suo head coach....

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