Frances Tiafoe si regala una serata con Federer

“Gioco come un 35enne”. L'aveva detto Frances Tiafoe, a 16 anni di età. Il baby americano lo dimostra al Miami Open, dove domina il terzo set contro Konstantin Kravchuk dopo aver buttato via il secondo. Figlio di un immigrato della Sierra Leone, è tra i più in vista della Next Gen e sabato sfiderà nientemeno che King Roger.

Ha avuto bisogno di vincere la partita due volte prima di griffare col 6-1 finale la vittoria contro Konstantin Kravchuk. Il centrale di Crandon Park saluta il secondo successo Masters 1000 di Frances Tiafoe, certo di vederlo molto probabilmente nella sessione serale contro Roger Federer. Sarebbe un Saturday Night da urlo. Assieme a Taylof Fritz, Tiafoe è chiamato a sostenere il domani del tennis USA, ex gigante depresso dall’addio dell’ultima generazione d’oro e fiaccato da un recente passato con nomi buoni sì, ma non certo all’altezza della storia a stelle e strisce.

VITTORIA IMPORTANTE
Ci sono appena due posizioni a separare nel ranking Tiafoe e Kravchuk, in quel limbo infernale che è l’anticamera dei primi 100 del mondo. 101 l’americano, 103 il russo, ma è l’oceano delle prospettive a dividerli. Kravchuk, infatti, è un onesto mestierante e poco più, non certo un habitué di tali palcoscenici, basti pensare che quella odierna era appena la terza partita in un Masters 1000 in una carriera ultradecennale. Eppure due settimane fa il russo era stato a un passo dall’estromettere da Indian Wells Fabio Fognini: Kravchuk disponeva agilmente – 6-0 5-2 – di un Fognini con la luna storta, prima di sciogliersi davanti a un nastro fortunoso e alla rimonta del ligure. Tiafoe e Kravchuk, invece, si erano curiosamente incontrati nel blasonato challenger di Irving: pratica sbrigata dal classe ’98 con un comodo 6-1 6-4 raccolto in meno di un’ora. Il gap tecnico e fisico è ampio, ma il tennis non è una scienza esatta e vincere partite in un Masters 1000 non è mai una passeggiata. Tanto che Tiafoe, dopo aver incamerato il primo set con un break nel dodicesimo game, si è impantanato a un passo dalla vittoria. Lo statunitense – iniziato al tennis dal papà scappato dalla Sierra Leone per sfuggire alla guerra e accasatosi nel Maryland dove divenne manutentore nel tennis club cittadino – veleggiava tranquillo con un break di vantaggio nel secondo, prima di subire una rimonta impronosticabile. Kravchuk ricuce lo svantaggio, cancella due matchpoint consecutivi nel decimo game, e fa suo il rush finale vincendo sei degli ultimi sette game del set. Un gancio (emotivo) che può mandarti k.o., specie a 19 anni. Tiafoe, invece, dimostra la personalità di uno che vuole arrivare in alto e domina in 26 minuti il terzo set. Due anni fa l’americano dichiaro al Washington Post: “ho 16 anni, ma gioco come se ne avessi 35!”, e così è sembrato nel passaggio-chiave del match, un veterano. Nel secondo Kravchuk cancella due palle break consecutive per poi sciupa con una goffa volée la palla dell’1-1. Tiafoe percepisce che è arrivato il momento di azzannare la partita e viene a prendersi a rete il punto che vale la terza chance con una volée solo parzialmente corretta dal nastro. Il russo serve ancora bene, ma sparacchia lungo un dritto tutt’altro che impossibile. È il punto di non ritorno: Tiafoe sale 3-0, non si volta più e con un altro break ipoteca il match, poi sigillato sul 6-1 qualche secondo dopo lo scoccare della seconda ora di gioco.

ESAME-FEDERER
Una serata in compagnia di Roger Federer era il premio supplementare in palio oggi
. Sarà senz’altro affascinante vedere Tiafoe al primo vero confronto con una superstar, battesimo di fuoco che sarà tenuto probabilmente dal più prestigiosa delle teste coronate del tennis. Tiafoe non ha mai affrontato un top-10, solo una volta ha fronteggiato un top-20 – perdendo al tie-break del terzo un match straordinario contro Goffin a Indian Wells – e ha raccolto sette sconfitte in altrettante sfide a uno dei primi 50 del mondo. Insomma, le premesse non sono certo le migliori, ma in fondo sarà la classica giornata da godere più che da giocare. E poi, se proprio si vuole dare eccessivo peso alle statistiche, nel primo trimestre monstre del 2017 Federer ha perso soltanto una partita e il suo avversario – Donskoy – aveva una classifica a tre cifre, come Tiafoe.

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