La notizia era pressoché certa, ma un comunicato stampa diffuso in queste ore l'ha ufficializzata: dal 12 al 18 novembre non si giocheranno gli Internazionali Città di Brescia, torneo Challenger che aveva riportato il grande tennis in città dopo una trentina d'anni e ha vissuto quattro belle edizioni. È una pessima notizia per gli appassionati della zona, che soltanto tre mesi fa avevano dovuto sopportare la cancellazione del torneo di Manerbio. Ma se il il Trofeo Dimmidisì si è dovuto arrendere a problemi finanziari (non è stata raggiunta la necessaria copertura economica per riproporre l'evento), le ragioni che hanno portato alla rinuncia di Brescia sono più complesse. Nel comunicato non è detto esplicitamente, ma i fatti dell'anno scorso hanno avuto una forte influenza nella decisione. “L'imbarazzo degli organizzatori e la delusione degli appassionati non sono stati estranei alla decisione di non disputare la quinta edizione del Città di Brescia” si legge. In effetti, accadde l'incredibile: l'entry list del torneo, diffusa tre settimane prima, presentava un parco giocatori impressionante, quasi da torneo ATP. Erano iscritti Coric, Tsitsipas, Baghdatis, Bemelmans, Fucsovics, Berrettini e Copil. Senza dimenticare un cut off eccezionale, al numero 173 ATP. Si pensava, dunque, che qualche top-200 avrebbe dovuto giocare le qualificazioni. Negli ultimissimi giorni, tuttavia, c'è stata una pioggia di ritiri incontrollata, con addirittura i forfait delle prime due teste di serie (Fucsovics e Copil) a tabellone già compilato. E il cut off è salito al numero 418. Gli organizzatori avevano promosso un certo tipo di evento, se ne sono trovati un altro, decisamente meno attraente, per quanto abbia giocato Andreas Seppi (molto legato alla città di Brescia) e si siano visti ottimi match, con la vittoria finale di Lukas Lacko e il bel torneo di Alex De Minaur, oggi addirittura numero 1 australiano.