BRESCIA - Lo hanno chiamato quando aveva appena finito di pranzare. Giovanni Fonio stava valutando, insieme a coach Matteo Sacchi e al tecnico Fabio Visentin, se tornare nella sua Novara. “Ehi Giovanni, Igor Sijsling si è ritirato. In tabellone giochi tu”. Non l'aveva certo immaginata così, la prima partecipazione nel main draw di un Challenger. È successo agli Internazionali Città di Brescia (43.000€, Play-It) e c'è stato addirittura il lieto fine, con una clamorosa vittoria contro Lorenzo Sonego, che lo precede di 600 posizioni nel ranking ATP e viene da uno straordinario periodo di forma. È stato tutto talmente improvviso che nemmeno i bookmakers hanno fatto in tempo a quotare l'incontro. Fonio si è imposto 7-6 2-6 6-3, meritando, perché Sonego ci ha provato fino all'ultima palla. “Ha preparato la partita in 10 minuti – conferma coach Sacchi – nella difficoltà dell'organizzazione mentale è stato bravissimo: ha giocato un ottimo match e per noi è un fatto molto positivo, al di là della vittoria”. E pensare che soltanto due giorni prima, il novarese aveva giocato una brutta partita nelle qualificazioni, cedendo 6-2 6-1 a Lukas Klein, raccogliendo appena cinque punti in risposta. Stavolta sembrava un altro giocatore, sia pure aiutato dallo stile di gioco di Sonego, più portato al palleggio. E il torinese, va detto, arrivava da qualche settimana sulla terra battuta. Però Fonio è stato perfetto nel tie-break del primo set, vinto al ventesimo punto, con annessi un paio di setpoint per Sonego. Il n.214 ATP ha trovato il ritmo nel secondo e l'esito sembrava scontato. Invece Fonio ha preso a giocare un tennis impeccabile, aiutato da un campo rapidissimo che esalta la sua combinazione servizio-dritto. Sul 3-3 del terzo ha tenuto un complicato turno di battuta, poi sul 4-3 ha trovato il break con un fulminante dritto a sventaglio dopo una risposta di puro istinto. Bellissimo. Quando ha servito per il match si è trovato sotto 0-30 ma ha mantenuto la lucidità, chiudendo con uno spettacolare rovescio in controbalzo. Due colpi eccezionali che hanno legittimato una bella esultanza, con tanto di braccia alzate al cielo.