14 April 2014

Folle Fognini, rimonta vincente

Il ligure va a due punti dalla sconfitta contro il portoghese Joao Sousa, numero 39 Atp, prima di recuperare e vincere per 5-7 7-5 6-4. "Mi sono bloccato - spiega - e non so nemmeno io il perché"...

Folle fognini, rimonta vincente

Da Monte-Carlo, Cristian Sonzogni - foto Getty Images

 

Fabio Fognini è salvo. Ma solo le sue parole possono spiegare questo folle match, e come è riuscito a evitare l'eliminazione contro il portoghese Joao Sousa, sconfitto per 5-7 7-5 6-4 dopo aver condotto per 5-2 ed essere stato a due punti dal match nel secondo set. “A fine primo parziale - spiega - mi sono bloccato, le gambe non andavano a dovere e mi sono trovato in pochi minuti da 5-3 sopra a 7-5 e 2-0 sotto. Non chiedetemi il perché, non lo so nemmeno io. So solo che ho dovuto chiamare il fisioterapista per un trattamento, poi piano piano mi sono sciolto. Sono stato bravo a non mollare, perché un match come questo qualche tempo fa lo avrei perso. Invece stavolta, anche a due punti dalla sconfitta, l'ho portato a sbagliare qualcosa. E sì, forse ha influito un po' anche il mio nome, un rispetto che mi sono guadagnato dopo gli ultimi risultati”. Ha paura di sembrare arrogante, Fabio, e di questo quasi si scusa. Ma il suo tono dice altro: dice di un giocatore finalmente sicuro, consapevole della sua forza ma tutt'altro che spocchioso. “Sono un po' stanco – prosegue – dopo queste settimane molto intense. Ma adesso è il momento di schiacciare sull'acceleratore, perché arriva un periodo della stagione determinante per quello che tutti voi state aspettando”.

 

L'ingresso nei top 10 è lì, davvero vicino, e il ligure non si nasconde. “Adesso viene il difficile e lo so bene. So anche che è cambiato tutto sotto il profilo mediatico, so che non mi posso nascondere. Ma non condivido questa mentalità tutta italiana che ti porta dalle stelle alle stalle e viceversa in così poco tempo. Per questo a un certo punto ho preso armi e bagagli e mi sono trasferito in Spagna”. Una testa calda, come si autodefinisce Fabio, che qualche volta non riesce a nascondere quegli eccessi che in passato gli erano costati qualche sconfitta evitabile. Come è capitato alla fine del match con Sousa, quando sulla telecamera ha scritto: 'Continuate a rosicare'. “Per chi era? Nessuno in particolare. Solo uno sfogo perché durante il match ho sofferto tanto, ho pure lanciato qualche volta la racchetta ma perché dentro di me non stavo bene, sapevo di non essere al top proprio all'esordio di un torneo che sento molto, e dove difendo il risultato più importante della mia carriera, la semifinale dello scorso anno”. Intanto c'è un altro passo verso l'ipotesi Federer, possibile rivale nei quarti. “Ma è presto, non ci pensiamo. Piuttosto, se non fosse venuto lui sarei stato tra i primi otto del seeding e sarei partito dal secondo turno...”.

 

Se Fognini ha rischiato grosso ma si è salvato, Simone Bolelli si è dovuto arrendere a Philipp Kohlschreiber in due set, col punteggio di 6-3 6-4. E se tutto sommato il risultato appare dignitoso, considerato che il tedesco è pur sempre numero 25 del mondo ed è più adatto alla terra dell'emiliano, la cosa peggiore è stata rendersi conto dell'impotenza dell'azzurro, senza una chance concreta di entrare davvero in partita. Sempre in difficoltà in fase di risposta, Simone ha palesato i soliti problemi di mobilità che purtroppo lo hanno accompagnato per buona parte della carriera, e che sono stati accentuati dal recente periodo di stop. Lo ha ammesso lui stesso in conferenza stampa: “Devo migliorare il gioco di gambe per potere competere contro avversari di questo livello”. Peccato, perché dalla vita in su, il 29enne di Budrio ha poco da invidiare ai migliori del mondo. Negli altri match, spiccano la doppietta ceca targata Stepanek-Rosol (ai danni rispettivamente di Karlovic e Donskoy) e la sconfitta di uno degli idoli dei francesi, Benoit Paire. Il 24enne di Avignone ha pagato la scarsa preparazione contro Albert Montanes, cliente che sul rosso è ostico per tanti: 7-5 4-6 6-2 il risultato del confronto che ha promosso l'iberico, atteso ora dal numero 2 del mondo Novak Djokovic.

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