TROPPI ATP 250 IN CALENDARIO?
“Fabio sta giocando alla grande – dice l'australiano – quest'anno ha vinto tre tornei e vorrà fare il poker. Inoltre punta a raggiungere le ATP Finals e per lui sarà un match importante, ma io non avrò niente da perdere”. L'ultima affermazione di Tomic è l'assist per fare l'unico appunto a Fognini: la programmazione. In questo 2018 ha giocato troppi ATP 250, conquistando moltissimi punti ma senza essere davvero pungente nei grandi tornei. Dei 2.120 punti del suo attuale bottino, 1.020 arrivano dagli ATP 250 (diventeranno 1.180 se dovesse battere Tomic), mentre tra Slam, Masters 1000 e ATP 500 ne ha intascati “appena” 1.100. Vista la grande differenza di punti in palio, in chiave 2019 sarebbe forse meglio eliminare qualche “250” dalla sua programmazione per cercare di fare meglio nei tornei più importanti (pur riconoscendo che gli ottavi a Melbourne e Parigi sono buoni risultati). Se l'obiettivo finale è raggiungere i top-10, l'exploit in un Masters 1000 (o magari in uno Slam) è una conditio sine qua non per arrivarci. Nonostante i tanti successi, infatti, la qualificazione alle ATP Finals citata da Tomic è utopia. Kevin Anderson, attuale numero 8 nella Race, distava 1.510 punti prima di questo torneo. Purtroppo, gli ATP 250 sono poco utili in funzione del traguardo, fermo restando che le partite vanno vinte e che i successi rimangono. Tuttavia, l'onestà giornalistica impone di ricordare che una finale a Pechino o una semifinale a Shanghai darebbero più punti dell'eventuale vittoria a Chengdu. E sarebbero punti “netti”, mentre nel nuovo ranking Fabio dovrà comunque scartare i 90 punti della semifinale a Stoccolma.
ATP CHENGDU – Semifinale
Fabio Fognini (ITA) b. Taylor Fritz (USA) 6-7 6-0 6-3
Bernard Tomic (AUS) b. Joao Sousa (POR) 6-4 6-4