Tra qualificazioni e main draw, le proporzioni sono quasi identiche. Cinque uomini e una donna in tabellone, quattro uomini e una donna al turno finale delle “quali”. Se in campo femminile New York ci ha regalato l'indelebile finale tutta azzurra tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci, tra gli uomini è lo Slam in cui non raggiungiamo i quarti di finale da più tempo. Correva l'anno 1977 quando Corrado Barazzutti si spingeva addirittura in semifinale, ma all'epoca si giocava a Forest Hills, sulla terra verde, mentre stavano per iniziare i lavori per la costruzione di Flushing Meadows. Da allora, i nostri migliori risultati sono stati gli ottavi raggiungi da Adriano Panatta nel 1978 (che partita contro Connors...) Gianluca Pozzi nel 1994, Davide Sanguinetti nel 2005, Fabio Fognini nel 2015 e Paolo Lorenzi l'anno scorso. È proprio Fognini il principale indiziato a regalarci l'inedita soddisfazione, ma il tabellone gli è amico a metà: negli ottavi, infatti, il suo percorso sembrerebbe chiuso da Roger Federer. In prospettiva, il cemento può essere una superficie favorevole a Matteo Berrettini, ma il romano avrebbe un affascinante incrocio al secondo turno contro Juan Martin Del Potro. Forse un po' troppo. Ma vediamo cosa riserveranno all'Italia (donne comprese) le prime due giornate dello Us Open 2018
Fabio Fognini vs. Michael Mmoh: Fabio è più forte e tanto basta a considerarlo favorito. Tuttavia, non dovrà prendere sottogamba il numero 121 ATP, reduce dai primi risultati di rilievo: i quarti a Brisbane (partendo dalle qualificazioni) e un notevole terzo turno a Miami, con tanto di vittoria su Roberto Bautista Agut. Di recente si è qualificato a Wimbledon e Cincinnati, cogliendo il secondo quarto di finale ATP a Los Cabos. Ma se escludiamo l'exploit contro Bautista, non ha raccolto vittorie contro avversari più forti di lui. Se Fognini sta bene, dunque, dovrebbe portarla a casa. L'importante è che i problemini fisici che lo hanno convinto a saltare Cincinnati siano finalmente archiviati. Dando uno sguardo più generale, il secondo turno contro Millman lo vedrebbe ancora favorito, mentre sarebbe ben più complicato il terzo contro Hyeon Chung. L'eventuale ottavo contro Federer, beh, sembrerebbe proibitivo. Ma King Roger è proibitivo per molti.
Marco Cecchinato vs. Julien Benneteau: Partita indecifrabile. Le difficoltà di Cecchinato sui campi duri erano prevedibili: nessuno si è realmente stupito nel vederlo perdere al primo turno a Toronto, Cincinnati e Winston Salem. Tuttavia, il francese è ormai un tennista part-time. Lo Us Open 2018 sarà l'ultimo torneo di una carriera iniziata quasi 20 anni fa. Il Roland Garros lo ha già celebrato, adesso darà l'addio definitivo, peraltro con una nuova veste già in tasca: dal 2019 guiderà la Francia di Fed Cup. Fermo da Wimbledon, ha giocato la scorsa settimana a Winston Salem e si è subito arreso a Matteo Berrettini. In altri tempi sarebbe stato favorito, ma pare chiaro che non si presenterà al top della condizione e della motivazione. Fosse una partita di calcio, sarebbe da “tripla”. In caso di vittoria, Cecchinato troverebbe il vincitore di Smyczek-Struff (il tedesco lo ha appena battuto in North Carolina) in vista di un terzo turno contro David Goffin, una delle sue vittime nella straordinaria corsa parigina. Arrivarci sarebbe un bel successo.