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Marco Caldara
04 December 2016

La sparata di Feli: “let sul servizio? Da abolire"

Impegnato per la prima volta nell’IPTL, il mancino spagnolo ha apprezzato molto la scelta di giocare senza il “let” al servizio, tanto da suggerirne l’eliminazione anche nel Tour. Ma la sperimentazione fatta dall’ATP nel 2013 fu tutt’altro che un successo.
Feliciano Lopez è uno dei soli tre over-35 fra i primi 50 del mondo, ma nonostante sia fra i veterani del Tour pare tutt’altro che restio alle possibili modifiche per il futuro. Impegnato per la prima volta nell’International Tennis Premier League (con gli Indian Aces), il mancino di Toledo ha confessato al Mundo Deportivo di essere  molto divertito dal format, e di trovare interessanti le varie regole ideate per la competizione. In particolare, “Feli” ha detto di apprezzare molto l’abolizione del “let” sul servizio. “Mi piacerebbe – ha detto – che fosse così anche nel circuito: non ha senso che se la palla tocca la rete sul servizio il punto vada ripetuto, mentre negli scambi normali non è così. Credo che si potrebbe provare a cambiare”. Un’idea che l’ATP ha lasciato intendere di condividere, e a quanto pare vorrebbe testare di nuovo nel 2017, utilizzando come banco di prova le Next Gen ATP Finals in arrivo a Milano. L’idea di abolire il let in battuta non è affatto una novità: nel 2013 era stata testata in tutti i tornei Challenger per i primi tre mesi dell’anno.
 
Al tempo il compianto ex CEO dell’ATP Brad Drewett disse che il cambiamento non avrebbe ridotto la durata degli incontri, ma avrebbe potuto avere un impatto positivo sull’andamento degli stessi. Nel corso del periodo di prova l’ATP Competition Commitee distribuiva un questionario ai giocatori e un altro al pubblico, divisi in due parti. Una da compilare prima di giocare – o vedere –  il primo match, la seconda a match ultimato, per capire se le valutazioni erano differenti. Sostanzialmente fu un buco nell’acqua: i giocatori, abituati da una vita a comportarsi in un modo si trovarono completamente spaesati, e le opinioni furono tutt’altro che positive. In particolare, la gran parte dei tennisti era d’accordo sul fatto che diventasse un ulteriore vantaggio per il servitore, visto che la percentuale di servizi che toccando il nastro diventavano facilmente giocabili dal ribattitore era nettamente inferiore rispetto a quelli che assumevano traiettorie difficili da leggere. Valutate tutte le opzioni, decisero di rimettere l’idea nel cassetto. Ma senza buttare la chiave.
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