I luoghi comuni sono duri a cadere. La possibilità di un risparmio cognitivo ci fa spesso scivolare in slogan, leggende, frasi fatte. Accade anche nel tennis. Negli ultimi anni si è sviluppato un luogo comune su cui tutti scherzano, dandolo per buono: Roger Federer avrebbe un cattivo rapporto con occhio di falco, lo strumento di verifica elettronica delle palle dubbie, introdotto nel 2006. Col tempo è diventato indispensabile: tuttavia, nonostante sempre più tornei lo stiano implementando (lo Us Open lo ha potuto mettere su tutti i campi, farà altrettanto l'Australian Open), è ancora molto costoso e viene collocato sui campi più importanti, quelli frequentati da Roger Federer. Fu proprio lo svizzero, anni fa, a mostrarsi perplesso verso la tecnologia. Non discuteva la bontà dello strumento, ma il fatto che non tutti potessero utilizzarlo. “Chi gioca nei campi secondari non potrà usufruirne” disse a suo tempo. La frase è sfumata nel tempo, mentre Hawk Eye è diventato uno strumento imprescindibile nei grandi tornei, al punto da sviluppare la concorrenza: da un paio d'anni, alcuni tornei utilizzano la tecnologia Foxtenn, leggermente diversa ma con la stessa funzionalità. Nei primi tornei in cui Federer ha utilizzato occhio di falco, ha sbagliato spesso. E allora è nata la leggenda: lo svizzero avrebbe un cattivo rapporto con occhio di falco, non ci prende quasi mai, certamente peggio dei suoi colleghi. Ma è davvero così? Dal 2009, l'ATP archivia le statistiche su occhio di Falco: le ha fornite al sito svizzero "Watson" e si scopre che Federer non è messo così male. Considerando i cinque giocatori più titolati dell'ultimo decennio (i Big Three più Andy Murray e Stan Wawrrinka), si scopre che Federer ha una percentuale di successo inferiore rispetto a Djokovic e Nadal (ma lo spagnolo gli sta davanti di un solo punto percentuale), mentre è avanti rispetto a Wawrinka e Murray. Prima del torneo ATP di Basilea (esordirà stasera alle 19 contro Filip Krajinovic, diretta SuperTennis), lo svizzero aveva chiesto per 956 volte l'intervento del “falco”: gli è andata bene una volta su tre, con una percentuale di successo del 33,3%. Tuttavia, è corretto segnalare che non ci hanno informato se i numeri tengono conto anche dei tornei del Grande Slam, fuori dall'egida ATP.
GIOCATORE
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Challenge Totali
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Challenge Vinti
|
Challenge Persi
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Percentuale
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Novak Djokovic
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831
|
311
|
520
|
37,40%
|
Rafael Nadal
|
649
|
223
|
426
|
34,40%
|
Roger Federer
|
956
|
318
|
638
|
33,30%
|
Stan Wawrinka
|
715
|
215
|
500
|
30,10%
|
Andy Murray
|
1150
|
259
|
891
|
22,50%
|