28 October 2016

Federer: "Il ranking non mi preoccupa, peggio per gli altri"

Fuori dai giochi da luglio, Roger Federer si racconta in un'intervista a RTS, tv svizzera. La vita fuori dal campo, il momento di Djokovic, il suo ritorno, che sarà per vincere... di ROBERTA LAMAGNI

Federer: "il ranking non mi preoccupa, peggio per gli altri"

di Roberta Lamagni - foto Getty Images

 

Il gruppo degli 8 per le Atp Finals di Londra sta prendendo forma: Djokovic, Murray, Wawrinka, Raonic, Nishikori e Monfils sicuri; Thiem e Berdych i più accreditati a completare il gruppo, ma con la qualificazione ancora da conquistare.

In piena corsa per la finalissima di stagione dunque, con il n.1 del mondo in bilico, cosa volere di più? Roger Federer, naturalmente.

 

Il Maestro ha parlato del suo momento a RTS, emittente svizzera, in una lunga e rilassata chiacchierata. Non vederlo in campo da luglio, dalla semifinale persa a Wimbledon con Raonic, ha mandato nel panico non pochi tifosi che "mi fermano per strada e mi dicono, senza di te il tennis non è lo stesso". Il campione però rassicura i suoi fan, non ha alcuna intenzione di smettere, almeno per il momento, e per questo si pone obiettivi ambiziosi per il 2017: "MI preoccuperebbe non riucire a giocare bene almeno 5 tornei il prossimo anno".

 

E' un Federer sereno, quello che risponde alle curiosità dell'intervistatrice. Gli appassionati hanno condiviso piccoli momenti della sua vita attraverso i social - vedi la lunga escursione tra le montagne svizzere in compagnia della famiglia. Ma non si pensi che Roger si stia solo divertendo. Ammette di dedicare più tempo alla famiglia e ad attività che normalmente sarebbero impensabili, ma la sua attenzione va comunque al recupero fisico, in vista della nuova stagione.

 

Dopo una prima fase di "physio", ora è tornato in campo - ha già scambiato qualche palla con Stan Wawrinka, non uno sparring qualunque - ma il lavoro principale riguarda la preparazione fisica, sotto l'occhio attento di Pierre Paganini. Il ginocchio va bene, la schiena a giorni alterni. Si dice positivo e fiducioso, mancano ancora 80 giorni al suo impegno in Australia, per la Hopman Cup - normalmente la preparazione invernale non dura più di 30 -, e confida nelle prossime settimane, che saranno decisive per capire il suo stato di forma reale. Nessuna preoccupazione per il ranking: "se sono al 100% sarà peggio per gli altri. Sarò 15-16 del mondo, è dal 2002 che non sono in quella posizione, ma non è un problema".

 

Sulla crisi di Djokovic si confessa sorpreso. Chi ha provato l'emozione di vincere tutti e 4 i tornei dello Slam si scontra con la domanda: cosa voglio fare adesso? Ho ancora la rabbia per poter scendere in campo e vincere? E' normale quindi che Novak abbia sofferto un calo di tensione, secondo Roger, ma trova comunque incomprensibile la crisi che lo ha colpito dal dopo Roland Garros, lasciandolo a secco di titoli, ad eccezione del Masters 1000 di Toronto.

 

Dal canto suo, Federer ammette che il tennis gli manca, si rammarica di non aver preso parte allo UsOpen, di non aver giocato Basilea o Shanghai e certamente avrebbe preferito partire per Londra per le Atp World Finals. Ma non si sente per questo frustrato e dà grosso merito alla sua famiglia e al giusto equilibrio della sua vita. Non perde però occasione per seguire in risultati dei suoi colleghi "mi piace seguire il tennis in televisione, anche senza di me. Mi fa piacere che i miei fan dicano che manco al tennis ma a me sembra che il tour abbia comunque tante superstar".

 

E guai a parlare di ritiro, solo accennare all'eventualità lo spaventa, perché il tennis è la sua vita e ciò che lo spinge a faticare a ad allenarsi duramente è l'idea di tornare a calcare ancora il campo centrale dei più grandi tornei. Meglio allontanare il pensiero che tutto questo finirà, perchè non è ancora tempo, assicura. E i fan ringraziano. 

 

 

 

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