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27 October 2014

Federer, dominio assoluto nella sua Basilea

Roger s'impone nettamente su Goffin per 6-2 6-2. Nona finale consecutiva e sesta vittoria nel torneo di casa, dopo un digiuno di tre anni ... di GIORGIO VALLERIS

Federer, dominio assoluto nella sua basilea

di Giorgio Valleris - foto Getty Images

 

Profeta in patria, per la sesta volta. Roger Federer non è affatto un padrone di casa ospitale e caccia malamente Goffin dalla finale dell'Atp 500 di Basilea 2014 con un doppio 6-2 in meno di un'ora. Fin dalle prime battute, la superiorità dello svizzero è evidente. A facilitargli il compito, l'impatto non proprio esaltante del belga col match che esordisce con un doppio fallo e perde il servizio nel game d'apertura. Un errore che rischia subito di compromettere buona parte della finale.

 

Federer è concentrato e particolarmente ispirato. Sul 4-2 conquista tre break point consecutivi che, di fatto, somigliano tanto a dei set point. Un rovescio in rete di Goffin gli consegna il secondo allungo del parziale. Il numero due del mondo tiene il servizio a zero e chiude il primo set con un rapido 6-2 in soli 24 minuti.

 

Dopo aver sconfitto Raonic e la giovanissima rivelazione del torneo, Borna Coric, David Goffin oggi paga troppa imprecisione sia al servizio che col dritto. La seconda frazione, nelle prime battute, è più equilibrata, ma il 17 volte campione Slam tiene i propri turni di servizio con una facilità disarmante... Sembra solo questione di tempo. Si procura una chance sul 2-2 che sciupa malamente, ma pochi secondi dopo, al secondo tentativo, un gratuito del belga (esausto dopo uno scambio particolarmente duro) è il preludio ai titoli di coda... 

 

E infatti Federer non solo conferma il vantaggio ma brekka di nuovo l'avversario. E poi chiude con un doppio 6-2 (dopo soli 51 minuti!). Troppo Federer per Goffin. Certo, l'elvetico ha giocato alla grande, ma ci si aspettava di più dal tennista belga che oggi è apparso confuso e poco convinto. Il 2014 magico di Roger continua e le Atp Finals si avvicinano, proprio come quel numero uno in classifica che non è più solo un sogno ma rischia di diventare realtà.

 

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