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Federer domina e “vede” e quel record del 2006

Lo svizzero batte Chardy raccogliendo il 100% di punti con la prima di servizio. Imbattuto nel 2018, ha già messo in fila 15 vittorie. Dovesse battere Hyeon Chung nei quarti, eguaglierebbe la miglior partenza mai avuta in carriera, nel 2006. “Ma occhio a Chung: ha un gioco di gambe simile a Djokovic, il migliore che abbia mai visto sul cemento”.

L'appuntamento mancato a Melbourne potrebbe esserci a Indian Wells. A conferire un bel po' di significato alla sfida contro Hyeon Chung è lo stesso Roger Federer, con un'investitura niente male: “Ha un gioco di gambe simile a quello di Novak Djokovic”. Tra i ragazzi della nuova generazione (anche se ormai non ne fa più parte), Chung è quello che più di tutti assomiglia al serbo. C'era grande attesa per l'incrocio all'Australian Open, ma il coreano si è arreso al dolore delle vesciche. Adesso sta meglio e nella notte italiana (non prima delle 3, diretta Sky Sport 2) proverà a impedire a Federer di centrare un altro traguardo storico: dovesse azzannare la semifinale a Indian Wells, intascherebbe la vittoria numero 16 nel 2018. Soltanto nel 2006 gli è successo di vincere così tanto in avvio di stagione. Ma se all'epoca aveva 24 anni e non aveva rivali, riprendere l'abitudine quando sei più vicino ai 40 che ai 30, nonché padre di quattro figli, deve essere una gran bella sensazione. Per raggiungere i quarti al BNP Paribas Open ha giocato un match di routine contro Jeremy Chardy. Il francese, un po' miracolato da Fognini al secondo turno, non si aspettava di arrivare agli ottavi. Già che c'era, ha dato tutto. Ma Federer è stato implacabile con la prima palla, raccogliendo il 100% dei punti in un match chiuso 7-5 6-4. L'ha messa in campo 25 volte, portando sempre a casa il punto. In totale, ha fatto 44 su 49 col servizio. Chardy non ha avuto neanche l'ombra di una palla break ed è rimasto più o meno a galla grazie al servizio. Prima di oggi, era successo soltanto quattro volte che Federer chiudesse un match senza perdere punti con la prima palla (Tokyo 2006 contro Benjamin Becker, Basilea 2010 con Tipsarevic, Masters 2014 con Murray e Basilea 2017 con Tiafoe).

OCCHIO A CHUNG
“Il 2018 è un anno completamente diverso rispetto ad allora – ha detto a chi gli ricordava del 2006 – sento di aver trovato il ritmo giusto già in avvio di stagione. Da parecchi anni sto bene già in Australia, non so perché mi piace il posto o perché raccolgo i benefici del lavoro invernale. Anche a Rotterdam è andata bene, ho apprezzato molto il fatto di vincere il torneo e non limitarmi ad arrivare in semifinale e tornare n.1”. Chardy è un giocatore asimmetrico: spinge con il dritto ma è vulnerabile col rovescio, a maggior ragione in questo periodo, con il polso sinistro dolorante. Ha fatto la sua partita, ha difeso bene il servizio, ma Federer ha ottenuto quello di cui aveva bisogno: un break sul finire di entrambi i set. “Certe serie positive non si possono pianificare, a volte hai bisogno di un po' di fortuna – dice Federer – quest'anno ho giocato partite davvero buone. Vediamo quanto durerà, magari oggi è stato l'ultimo giorno”. Dovesse battere Chung, non solo raccoglierà la 16esima vittoria in stagione, ma si garantirebbe la certezza di restare al numero 1 ATP. A giudicare dalle condizioni incerte di Juan Martin Del Potro (suo rivale più accreditato, scampato per un pelo al derby contro Leonardo Mayer, ma sofferente alla schiena), il match contro Chung assume una certa importanza. “Non lo conosco così bene da potermi pronunciare, ma posso dire che mi sembra un bel tipo, una persona molto equilibrata – dice Federer – le somiglianze con Djokovic si notano con il dritto, ma direi che anche il movimento dei piedi è abbastanza simile”.

INCERTEZZA DAVIS
Tanto basta per accendere l'attesa, se non altro perché Djokovic è – insieme a Nadal – il più vincente contro Federer, avendolo battuto 23 volte su 45 scontri diretti. “Il gioco di gambe di Djokovic è il migliore che io abbia mai visto su un campo in cemento” ha chiosato Federer. Come spesso accade, in conferenza stampa lo hanno stimolato anche su altri argomenti. Ad esempio, la Coppa Davis. “Non so se tornerò a giocare se dovesse passare il nuovo formato. È troppo lontano per prendere già una decisione. Non credo che abbiano avuto questa idea per creare una contrapposizione con la Laver Cup. In fondo dura solo tre giorni e non dovrebbe interferire con nessun'altra competizione”. Ci sarà tempo per pensarci. Adesso c'è un altro granello di storia da rincorrere. Per centrarlo, dovrà battere il coreano che non ha avuto problemi per 50 minuti contro Pablo Cuevas: 6-1 5-0, tutto facile, poi ha avuto bisogno di ben dieci matchpoint prima di chiudere, quando l'uruguaiano si era pericolosamente avvicinato fino al 5-3. Dovesse avere un'occasione del genere contro Federer, beh, non potrà permettersi di sciuparne neanche mezza.

ATP MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Ottavi di Finale
Roger Federer (SUI) b. Jeremy Chardy (FRA) 7-5 6-4
Hyeon Chung (COR) b. Pablo Cuevas (URU) 6-1 6-3
Borna Coric (CRO) b. Taylor Fritz (USA) 6-2 6-7 6-4
Kevin Anderson (SAF) b. Pablo Carreno Busta (SPA) 4-6 6-3 7-6
Sam Querrey (USA) b. Feliciano Lopez (SPA) 6-3 6-4
Marcos Baghdatis (CIP) vs. Milos Raonic (CAN)
Juan Martin Del Potro (ARG) b. Leonardo Mayer (ARG) 3-6 7-6 6-3
Philipp Kohslchreiber (GER) b. Pierre-Hugues Herbert (FRA) 6-4 7-6
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