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Marco Caldara
28 January 2017

La finale delle finali

PAROLA DI MAX - Che Federer-Nadal ci aspetta? L'abbiamo chiesto a Massimo Sartori, coach di Andreas Seppi, l'unico italiano capace di battere sia Roger sia Rafa. "Sarà una sfida diversa rispetto a quelle del passato, e la tattica di Nadal non funzionerà come un tempo. Vincerà chi sarà riuscito a recuperare meglio dalla semifinale, e io prendo... Federer!"

Non sono in molti, nel mondo del tennis, a poter dire di aver battuto sia Roger Federer sia Rafael Nadal. In Italia c’è il solo Andreas Seppi, riuscito a battere “Rafa” nel 2008 a Rotterdam, nel giorno del suo compleanno (e con tanto di “happy birthday” intonato dagli spalti), e a superare Federer nel 2015 all’Australian Open, al termine di un match che rimarrà per sempre nella memoria degli appassionati italiani. Insieme a lui, in entrambi i casi c’era la sua ombra Massimo Sartori, sulle tribune dell’Ahoy Rotterdam come su quelle della Rod Laver Arena. Chi meglio del coach veneto, peraltro di ritorno da Melbourne dove ha potuto vedere da vicinissimo i due protagonisti dell’attesa finale dell’Australian Open 2017, può spiegarci che finale sarà? Gliel’abbiamo chiesto…
 
Federer e Nadal in finale Slam. L’avresti mai detto?
Ho sempre pensato che prima o poi li avremmo rivisti in fondo in un torneo del Grande Slam, ma non mi sarei mai aspettato di ritrovarli… insieme! Però in questo Australian Open si è capito presto che poteva capitare qualcosa di particolare, prima con l’eliminazione di Djokovic contro Istomin e quindi con quella di Murray contro Zverev. Federer aveva uno dei suoi peggiori tabelloni di sempre, con Berdych al terzo turno, Nishikori agli ottavi, Murray ai quarti, Wawrinka in semifinale e Djokovic in finale, ma fra bravura e fortuna è riuscito a liberarsi un po’ la strada. E meno energie lasciava fra un match e l’altro e più vedevo aumentare le sue chance di arrivare in finale, pur essendo un tantino titubante perché entrambe le volte che si è allenato con Andreas a Melbourne ha lamentato qualche problemino fisico.
 
Cosa ti è piaciuto di più di questo Federer?
A tennis sta giocando meglio rispetto agli ultimi tornei disputati, e questo gli dà quella carica giusta per stare nel match. Si è visto nei due incontri terminati al quinto set, sia con Nishikori sia con Wawrinka: in entrambi i casi sia lui sia gli avversari non stavano benissimo, ma ha vinto Roger. Mi ha impressionato la grande gioia che ha mostrato nel vincere certi incontri, come se fosse tornato indietro nel tempo. Ha avuto delle reazioni che un tempo si vedevano solamente dopo i successi.
 
E di Nadal?
Si è visto già nei primi turni che era un Nadal diverso da quelli recenti. Non è il miglior Nadal in senso assoluto, a volte la sua palla arriva ancora corta e poco pesante, ma ha ripreso a lottare su ogni punto come ai tempi d’oro. Quando sbaglia non perde mai il filo del gioco, è positivo.
 
La domanda delle domande: cosa deve fare Federer per battere Nadal?
Deve fare la differenza con il dritto. Se il dritto non funziona a dovere anche il rovescio perde efficacia. Deve cercare di essere aggressivo, ma attenzione: Nadal nel match contro Dimitrov ha dimostrato di passare in maniera veramente incredibile. È un rischio.
Nadal dominava Federer giocando il diritto carico sul rovescio dello svizzero. Può essere ancora una soluzione?
Se guardiamo i vecchi match, la strategia di Nadal è stata sempre quella. Ma il rovescio di Roger è migliorato tanto, oggi usa meglio il back, con più sicurezza. E in più la palla di Nadal non è più pesante come un tempo, o almeno non lo è stata fino alla semifinale. Per questo credo che Roger riuscirà a gestire un po’ meglio la diagonale sinistra. Non credo che Nadal sia in grado di fargli male come un tempo, Federer dovrebbe riuscire a controllare la palla.
 
Quindi è meglio che Nadal cambi tattica?
No, fossi il lui cercherei comunque di spingere da quella parte, ma con l’obiettivo di farlo muovere il più possibile. Farlo scambiare e correre, per poi accelerare non appena arriva una palla più corta.
 
Un tempo Roger accusava molto Nadal anche dal punto di vista mentale. Oggi ha 35 anni, e la sua carriera e la sua vita sono cambiate. Problema risolto?
Secondo me ha meno importanza rispetto a una volta, l’aspetto mentale si è livellato. I due anni con Stefan Edberg hanno dato una grossa mano a Federer a migliorare da questo punto di vista, e in più in mezzo alla loro rivalità si è inserito anche Novak Djokovic, che ha portato tanti problemi nuovi per entrambi, spostando un po’ l’attenzione. Mi aspetto una finale diversa da quelle storiche, in cui o giocava bene uno o giocava bene l’altro. Sono entrambi pronti a mettersi in discussione per vincere, anche non giocando il proprio miglior tennis”.
 
Il campo veloce può essere un fattore? 
Sicuramente, a favore di Roger. Nadal ha sempre dimostrato di non amare particolarmente i campi in cemento sui quali la palla scivola. Diciamo che a Federer si sta incastrando tutto bene, come la possibilità di avere un giorno di riposo in più. Alla fine dell’incontro con Wawrinka era stanco, ha parlato di un dolore alla gamba, ma magari c’entrava anche la schiena. Chi avrà recuperato meglio dai cinque set della semifinale vincerà.
 
Il pronostico di Massimo Sartori?
A me è piaciuto tanto Nadal dal punto di vista della lotta: si è rivisto il vecchio Nadal, seppur con un gioco non ancora a quei livelli. Di Federer, invece, ho apprezzato molto il modo in cui ha vissuto questo torneo, con tranquillità. Come se avesse cambiato approccio al tennis. Credo che questi due fattori porteranno il match ad altissimi livelli. Fare un pronostico è molto difficile. Se dovessi scegliere dico Federer. Ma a patto che abbia recuperato a dovere dalla sfida con Wawrinka. Non è per niente scontato.
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