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Redazione
11 February 2017

Non c’è spazio per le sorprese. O quasi.

Oltre al duello fra Italia e Slovacchia, sono in parità dopo la prima giornata anche le tre sfide del World Group I di Fed Cup, in attesa di Stati Uniti-Germania. Tutto secondo pronostico in Svizzera e Repubblica Ceca, mentre a Minsk la baby Sabalenka ha sfiorato l’impresa contro Kiki Bertens. Proverà a rifarsi domenica contro la Krajicek.

REPUBBLICA CECA – SPAGNA 1-1
Ostrava, cemento indoor
Garbine Muguruza (ESP) b. Barbora Strycova (CZE) 6-0 3-6 6-1
Karolina Pliskova (CZE) b. Lara Arruabarrena (ESP) 6-4 7-5
 
1-1 doveva essere e 1-1 è stato. E anche se le padrone di casa, e cinque volte campionesse negli ultimi sei anni, hanno avuto parecchia paura quando Lara Arruabarrena si è guadagnata con uno splendido lob un set-point contro Karolina Pliskova, le favorite restano loro. Conchita Martinez deve arrangiarsi senza Carla Suarez-Navarro, un’assenza che potrebbe diventare pesantissima nella seconda giornata. Le tocca aggrapparsi a Garbine Muguruza: la top-ten di origini venezuelane ha appena portato a sette (su sette) le sue vittorie in Fed Cup, battendo per 6-0 3-6 6-1 una generosissima Barbora Strycova, ma non si può accontentare. Con la numero 2 ceca favorita contro Lara Arruabarrena (anche se ha fatto vedere buone soluzioni), il compito di tenere vive le speranze della Spagna sono tutte nelle sue mani, nell’unico incontro del week-end con due top-ten una contro l’altra. Sarà il match del primo turno 2017: e le maggiori responsabilità le ha la spagnola. Perché, come accennato, la Pliskova può anche sbagliare e sperare nella Strycova (e nel doppio). Mentre uno suo k.o. profumerebbe molto di eliminazione.
 
BIELORUSSIA – OLANDA 1-1
Minsk, cemento indoor
Aliaksandra Sasnovich (BLR) b. Michaella Krajicek (NED) 4-6 6-3 6-2
Kiki Bertens (NED) b. Aryna Sabalenka (BLR) 3-6 7-6 6-4
 
C’è mancato un punto. La festa della Bielorussia è restata a metà per un solo maledetto “quindici”, quello che avrebbe regalato l’impresa alla diciottenne Aryna Sabalenka e consegnato il 2-0 alle padrone di casa, sul cemento al coperto Chizhovka-Arena di Minsk. All’esordio in singolare in Fed Cup, la teenager numero 142 del mondo ha deciso che poteva già essere una buona occasione per vincere, giocando a un livello altissimo contro Kiki Bertens e ricambiando l’azzardo del capitano, che l’ha preferita a Olga Govortsoa. La ben più quotata olandese si attendeva un calo che di fatto non c’è mai stato, nemmeno quando dopo aver ceduto il primo set (senza mai arrivare ai vantaggi in risposta), è volata 5-0 nel tie-break del secondo. La Sabalenka le ha scippato sei punti consecutivi e si è guadagnata un match-point, ma l’ha mancato e lì l’incantesimo si è rotto, svanendo definitivamente quando sull’1-1 al terzo ha ceduto il servizio. In precedenza era arrivato l’1-0 di Aliaksandra Sasnovich, capace di rimontare un set e chiudere 4-6 6-3 6-2 contro una buona Michaella Krajicek, un po’ sparita dai radar nell’ultimo periodo ma ancora competitiva.
 
SVIZZERA – FRANCIA 1-1
Ginevra, cemento indoor
Timea Bacsinszky (SUI) b. Alizè Cornet (FRA) 7-5 6-4
Kristina Mladenovic (FRA) b. Belinda Bencic (SUI) 6-3 6-4
 
Timea Bacsinszky può subito tirare un sospiro di sollievo: la sua Fed Cup 2017 è iniziata con un piede ben diverso rispetto alla scorsa. Fra quarti e semifinale non vinse nemmeno un set in quattro incontri, mentre stavolta è stata lei a lasciare a zero l’avversaria, dando il la all’1-1 fra la Svizzera e le finaliste uscenti della Francia. Privo della grande protagonista dell’ultima finale Caroline Garcia, che per quest’anno ha deciso di concentrarsi sull’attività individuale, Yannick Noah ha dovuto schierare Alizè Cornet, ma la Bacsinszky ha mostrato di aver risolto a dovere il problema al costato che l’ha frenata (ma neanche troppo) all’Australian Open, risolvendo un primo set-maratona da 78 minuti e poi chiudendo 7-5 6-4. Ma il vantaggio svizzero è durato giusto il tempo di un match, quello vinto dalla miglior Kiki Mladenovic in carriera. Reduce dal primo titolo WTA a San Pietroburgo, la francese è stata più abile di Belinda Bencic a lasciare negli spogliatoi il clima da derby (le due sono grandissime amiche) far valere il suo tennis più potente, scaricando sul cemento del PalaExpo di Ginevra – stessa sede della semifinale di Davis 2014 fra Svizzera e Italia – dieci ace e diciotto colpi vincenti. Alla Bencic non resta che sperare nella svolta col nuovo coach Maciej Synowka, perché il futuro sembra sempre più diverso da quanto avesse lasciato intendere nel 2015.
 
STATI UNITI – GERMANIA (dalle 22 italiane)
Maui (Hawaii), cemento outdoor
Alison Riske (USA) vs Andrea Petkovic (GER)
Coco Vandeweghe (USA) vs Julia Goerges (GER)
 
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