SEMBRAVA UN FIGLIOL PRODIGO
Si narra che diversi giocatori ne abbiano fatto uso negli anni 80, mettendone un po' nei polsini e poi inalando tra un punto e l'altro. Tuttavia, il doping ha fatto passi da gigante e oggi, le sostanze davvero performanti sono altre. I precedenti danno una mano a Evans: nel 2007, Martina Hingis prese due anni (peraltro, rinunciando a difendersi: semplicemente, annunciò il ritiro). Nel 2009, Gasquet riuscì a dimostrare di aver ingerito la cocaina in via del tutto accidentale, baciando una misteriosa ragazza di nome Pamela. Inizialmente squalificato per dodici mesi, ottenne il proscioglimento. La sospensione preventiva di Evans scatterà lunedì prossimo, dopodiché inizierà il processo presso il Tribunale Indipendente ITF. Ovviamente, potrà ricorrere al CAS di Losanna. Nelle ore immediatamente successive, le chiacchiere si sono focalizzate sul passato burrascoso di Evans, non certo un amante delle regole. Il suo rapporto con la Lawn Tennis Association si è sviluppato tra alti e bassi, come quando gli tagliarono i fondi perché fu beccato in un locale notturno la sera prima di giocare un match a Wimbledon Junior. Simon Timson, responsabile dell'alto livello per conto della LTA, ha manifestato grande delusione. “Siamo contrari a qualsiasi tipo di droga e sosterremo il processo. Restiamo in contatto con Dan e gli forniremo adeguati consigli, sostegno e istruzioni su come affrontare il problema”. La notizia colpisce perché sembrava che Evans avesse finalmente trovato la maturità. In due anni aveva scalato oltre 700 posizioni, portandosi addirittura tra i top-50 ATP. Lo scorso gennaio aveva raggiunto gli ottavi all'Australian Open, peraltro vincendo una gran partita contro Marin Cilic. Più in generale, è un personaggio genuino, ribelle, figlio della Working Class britannica, nemico del luogo comune che vede il tennis come uno sport elitario, da “panna e fragole”. Poco prima dell'annuncio, ha cancellato i suoi profili sui social network, evitando di sottoporsi a un'inevitabile gogna popolare. Il test è stato effettuato durante il torneo di Barcellona, dove peraltro sarebbe arrivato al terzo turno. Lo hanno informato della positività il 16 giugno e lui non ha chiesto le controanalisi, accettando il verdetto del laboratorio.
IL PECCATORE HA TROVATO IL SUO FUTURO (Caldara, 13 gennaio 2017)