PARTE 2
Come e dove è nata la coppia?
Sara: “La prima partita insieme è stata in Francia, a Orleans, durante un match di Fed Cup. Corrado ha deciso di schierarci a risultato acquisito e poi è ricapitato altre volte, sempre in nazionale, sempre in punti non decisivi. La prima per ‘scelta nostra’ è stata invece in Australia, a Hobart (nel 2010, ndr) dove abbiamo raggiunto subito la semifinale. Da lì abbiamo giocato sempre più spesso...”.
Non avevate partner fisse all’epoca?
Roberta: “No, nessuna delle due. Prima del 2010 avevo anche chiesto a Sara di fare coppia ma lei si era già impegnata con altre giocatrici”.
Avete scelto da subito questa formazione:
Roberta a destra e Sara a sinistra?
R: “Subito questa, sì, perché io avevo sempre giocato da questo lato”.
S: “Per me invece era indifferente, avevo provato entrambi le parti ma siccome Robi era abituata a destra non è stato un problema”.
Cosa è cambiato col tempo? Quali sono stati i miglioramenti del gioco di squadra?
S: “All’inizio, non conoscendoci tanto, facevamo più che altro due singoli. Poi giocando sempre più spesso e a un livello più alto, abbiamo iniziato a cercare schemi diversi come l’australiana, che adesso usiamo molto”.
R: “Io per esempio ho sempre fatto servizio e volée in doppio e all’inizio Sara mi diceva ‘Ho un po’ difficoltà perché non sono abituata ad avere una che viene subito avanti sul servizio’. Poi tanti meccanismi, imparando a conoscerci, hanno cominciato ad ingranare”.
In campo chi sostiene di più l’altra?
S:“Ci compensiamo abbastanza, non c’è una che decide come impostare il gioco. Anche sul fatto di sostenerci, notiamo entrambe quando siamo nervose e cerchiamo di aiutarci”.
R: “Io sto più zitta, sono più pacata. Sara invece si incita, si carica di più, ma si accorge subito quando sono giù perché non dico più una parola, sparisco. Lei invece si arrabbia, si sfoga e poi le passa subito, a me a volte l’incazzatura dura troppo”.
In cosa siete diverse come giocatrici?
S: “A me piace avere l’opportunità di stare a fondo e gestire il gioco da dietro. A Robi piace molto di più stare avanti”.
R: “Lei mi dice sempre ‘prova a intervenire ma non ti preoccupare, se non ce la fai ci sono io dietro’. Lei è la saracinesca, io mi diverto con qualche tocco. Anche se in realtà Sara viene troppo poco a rete, potrebbe farlo di più, perché la palla la sente anche lei...”.