Emozione Trevisan, ma poche indicazioni

La vicenda della toscana, brava a ritirarsi su a due punti dalla sconfitta, ha monopolizzato l'interesse di una giornata priva di spunti tecnici. Martina ha mostrato cuore e personalità, ma andrà testata contro avversarie più forti. L'esperienza aiuterà, ma ci vorrà anche qualità. Certezza Errani: a questi livelli è inarrivabile. La gioia di Tax Garbin. (Foto di Ray Giubilo)
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Tre sconfitte consecutive sono state pesanti da digerire. Vincendo i primi due singolari contro Taipei, l'Italia di Fed Cup è sul punto di interrompere la serie negativa e, in omaggio, avere un posto nel nuovo World Group a 16 squadre (decisione ad agosto, pressoché scontata). Tra l'altro abbiamo discrete chance di essere teste di serie (occhio a Slovacchia-Olanda, 1-1 dopo la prima giornata: potrebbe essere decisiva per le sorti azzurre). Il ventoso 22 aprile 2017 sarà ricordato come la giornata di Martina Trevisan, specie per il modo in cui è maturato il successo su Ya-Hsuan Lee. Travolta dalla tensione, spesso in difficoltà contro il gioco didascalico della sua avversaria, Martina si è trovata a due punti dalla sconfitta, ma nel momento del bisogno ha tirato fuori il meglio. In una lotta per la sopravvivenza, è venuto fuori un 12-10 al terzo che alimenta un po' di epica, al netto della mediocrità dell'avversaria. C'è una ragione se la Lee è numero 298 WTA: basa il suo gioco su due colpi da fondocampo piuttosto pesanti e 2-3 schemi scolastici (rovescio incrociato e pedalare, ma contro una mancina è ben più complicato). Basta farla uscire dalla zona di comfort per metterla in difficoltà. La Trevisan c'è riuscita a sprazzi, ma ha mostrato una certa personalità. Sul 4-5 e 15-30 del terzo ha giocato i punti migliori della partita.

ITALIA UN PO' ZOPPA?
​Alla fine, capitan Tax era quasi più contenta di lei. Non potrebbe essere altrimenti per chi l'ha seguita per due anni, nelle sabbie mobili del circuito ITF. “All'inizio era nervosa, ha vissuto male il primo set e ho cercato di tranquillizzarla – ha detto Tathiana - ero sicura che ne sarebbe venuta fuori. Mi è piaciuta la sua capacità di affrontare le difficoltà. Nel periodo in cui abbiamo lavorato insieme, abbiamo valorizzato il coraggio tramite la sofferenza”. Da persona introspettiva, la Garbin è convinta che le tante difficoltà extra-tennis abbiano reso più forte la Trevisan. “Il suo vissuto l'ha fatta crescere molto, credo che sul piano umano abbia qualcosa in più rispetto alle coetanee”. A parte l'ovvia felicità per il successo, che nessuno potrà mai togliere a Martina (“Non dimenticherò mai questa partita”), va detto che questa Italia sembra (per ora!) una squadra un po' zoppa. Sara Errani è una sicurezza, soprattutto sulla terra battuta, ma ci manca una seconda singolarista di livello. La Trevisan vista oggi non avrebbe avuto chance contro quasi nessuna top-100, ed è pacifico che nel World Group si troveranno giocatrici ben più forti di una taiwanese che non giocava su terra battuta da undici mesi.

DANZA TAIWANESE PER CONSOLARE LA LEE
​Alla Trevisan bisogna riconoscere l'ovvia tensione per l'esordio, e confortano le sue parole post-match, in cui ha ammesso – almeno tre volte! - di non aver giocato al meglio. Significa che può dare di più e magari fare match pari anche con le famigerate “più forti”. Però dovrà lavorare ancora più duramente (attualmente fa base al Centro FIT di Tirrenia ed è seguita da coach Riccardo Rosolin, e ha creato un mini-team con Cristiana Ferrando), nonché accumulare esperienza nel circuito WTA. E' bene archiviare la partita contro la Lee soltanto sul piano emotivo, perché le indicazioni tecniche sono state povere e non sempre positive. E' giusto dare tempo a queste ragazze (la Trevisan compirà 24 anni a ottobre, però è molto più giovane sul piano tennistico), ma tra un anno sarà già tempo di valutazioni. Magari provvisorie, ma pur sempre valutazioni. Detto che il punto del 2-0 è arrivato in totale scioltezza da Sara Errani (6-0 6-2 alla modesta Chieh-Yu Hsu), va sottolineato anche lo spirito di squadra delle taiwanesi. Dopo la sconfitta, la Lee era letteralmente distrutta. Nel tragitto dal campo agli spogliatoio, mentre tratteneva le lacrime, a testa bassa, era come “scortata” dalle altre due componenti del team (l'altra Hsu e la Chuang) che le danzavano a cantavano accanto. Un modo curioso, tenero e molto orientale di affrontare il dolore. E sempre una compagna si è presentata con lei in sala conferenza per aiutare nella traduzione di domande e risposte. Dopo tre ore di battaglia, chiederle di parlare in inglese sarebbe stato troppo.

SFIDA VIRTUALMENTE CHIUSA
Tornerà in campo domenica (ore 11.30, diretta SuperTennis) per farsi battere da Sara Errani. Lei sostiene di non aver avuto problemi fisici, e che basterà un bel bagno ghiacciato per rimettersi in sesto; l'impressione è che giocherà per mancanza di alternative. Per quanto visto in allenamento, in effetti, le compagne sembrano buone soprattutto per fare il tifo e consolarla in caso di sconfitta. Meglio per noi: Trevisan-Lee era l'unico match che poteva dare una parvenza di equilibrio alla serie. Per sperare nel miracolo, le asiatiche avrebbero dovuto portare via due punti alla nostra numero 2 e sperare nel doppio. Nel momento in cui la Lee ha sparato lungo l'ultimo dritto, la sfida è virtualmente finita: i regolamenti di Fed Cup, infatti, spediscono in campo le numero 1 come primo match della seconda giornata. E questa Errani, anche se non è quella di cinque anni fa, non può perdere in alcun modo contro le taiwanesi. Nel tennis finisce solo dopo la stretta di mano, e Sara lo sa, ma se non ci saranno sorprese avremo una domenica intera per parlare di futuro e prospettive azzurre.

FED CUP – PLAY OFF WORLD GROUP II
ITALIA - TAIPEI 2-0

​Martina Trevisan (ITA) b. Ya-Hsuah Lee (TPE) 2-6 6-3 12-10
Sara Errani (ITA) b. Chieh-Yu Hsu (TPE) 6-0 6-2

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