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E se Tiriac avesse fatto un favore a Roma?

Il patron del torneo di Madrid se la prende con la WTA, rea di aver criticato la sua scelta di far premiare Ilie Nastase nonostante i fatti della Fed Cup. “Per questo, non offrirò più il mio trofeo alla vincitrice del torneo femminile” scrive in una lettera aperta. Roma potrebbe approfittare della tensione Madrid-WTA?

E se comportamento di Ilie Nastase durante il match di Fed Cup tra Romania e Gran Bretagna favorisse...il Foro Italico? Un curioso incrocio di situazioni sembra poter dare una mano a Roma nel duello a distanza con Madrid per ottenere l'upgrade a partire dal 2019, quando ci sarà l'attesa riforma (che però non non sarà una rivoluzione...) dei calendari ATP-WTA. Non è escluso che entrambi i tornei possano ottenere qualche giorno in più in calendario: tuttavia, in questo momento i rapporti tra Mutua Madrid Open e WTA sono ai minimi storici a causa dell'episodio con protagonista Nastase. Poche settimane dopo i fatti di Bucarest, l'ex numero 1 del mondo è stato invitato a premiare Simona Halep dopo il successo a Madrid, torneo organizzato dal suo amico Ion Tiriac. La scelta fece arrabbiare i vertici WTA, in particolare il presidente Steve Simon, che aveva definito “irresponsabile e inaccettabile” la scelta di Tiriac, che è proprietario – anzi, demiurgo – del torneo di Madrid. Il baffo rumeno, 78 anni, l'ha presa malissimo e ha deciso di agire: dall'anno prossimo, non metterà più in palio il ricco trofeo “Ion Tiriac” (96 pezzi d'oro e diamanti) destinato alla vincitrice del torneo femminile. Il rumeno ha diffuso una lettera aperta in cui ha motivato la totale solidarietà a Nastase. Quest'ultimo è stato sospeso dall'ITF (l'indagine è ancora in corso) per il suo comportamento, e la stessa WTA lo ha inserito nella lista nera. A prescindere da quello che ha fatto, è indubbio che su di lui si sia scatenata una gogna mediatica. Non solo la WTA, ma anche il Roland Garros e Wimbledon hanno pensato bene di vietargli l'ingresso.

NIENTE PIU' TROFEO PER LA VINCITRICE
Durante lo Slam parigino, lo stesso Nastase provò a creare un po' di scompiglio prima della finale femminile, dicendo che avrebbe assistito al match della Halep (poi perso contro Jelena Ostapenko) grazie all'aiuto del suo amico Tiriac. Il giorno dopo, nessuno lo ha visto in tribuna. Molto difficilmente lo vedremo nel Royal Box di Wimbledon, giacché l'All England Club ha fatto presente che non si tratta di persona gradita (tra l'altro, qualche anno fa si presentò sugli spalti del Centre Court...vestito da generale). L'unico a restargli vicino è stato Tiriac. In effetti, la premiazione di Madrid fu vista da molti come una provocazione verso l'establishment del tennis femminile. Nella sua lettera aperta, Tiriac ha scritto: “Come effetto dei commenti pubblici della WTA, molto aggressivi nei confronti della premiazione di Madrid di quest'anno, con la presenza di Ilie Nastase, ho deciso di ritirare il mio trofeo dal torneo femminile. Si tratta di un trofeo che offro personalmente al vincitore del torneo e posso esserci io in persona, oppure un invitato scelto da me. La WTA non ha il diritto di censurare la mia libertà di invitare chi voglio per la consegna del trofeo”. Tiriac ha poi aggiunto che Nastase è una persona “pulita e vivace” e si dedica al tennis da oltre 50 anni.

PREMIER MANDATORY
Durante il weekend di Fed Cup, Tiriac ne aveva combinata una dopo l'altra. Alla vigilia, aveva fatto alcuni commenti infelici sulla capitana britannica Anne Keothavong, chiedendole il numero di stanza d'albergo (“C'è attrazione” aveva detto, scherzando), poi era stata intercettata una sua battuta sul futuro figlio di Serena Williams (“Chissà di che colore sarà...”). Infine, durante il match tra Johanna Konta e Sorana Cirstea si era lasciato andare a volgari proteste ed epiteti verso la Konta, che peraltro ha abbandonato il campo in lacrime per qualche minuto. Quest'ultimo episodio, va detto, fu un grave errore di chi lo ha permesso. Nel frattempo, Nastase è stato prima allontanato dal campo e poi gli hanno ritirato l'accredito, decretando la fine del suo capitanato. Al di là di questo, è evidente che la WTA non sarà contenta con Tiriac e con Madrid. E potrebbe essere un fattore pro-Roma, tenendo conto che il torneo femminile romano vale meno di quello spagnolo. Mentre i Masters 1000 maschili si equivalgono, Madrid è un Premier Mandatory (obbligatorio per tutte le migliori, con 1.000 punti per la vincitrice). Al contrario, Roma è un Premier Five (le migliori devono giocarne quattro su cinque, mentre la vincitrice incassa 900 punti). Il montepremi, inoltre, è sostanzialmente doppio: quasi sei milioni per Madrid, poco più di tre per Roma. Sul piano economico, la FIT ha la forza e la possibilità di equiparare l'offerta, come confermato da Angelo Binaghi durante la conferenza di fine torneo, forte dei bilanci FIT e un saldo economico decisamente florido. Sul piano politico, ci è parso che Roma stia operando soprattutto sul fronte ATP, ma chissà che i rapporti con la WTA non possano essere un grimaldello interessante. Non c'è dubbio che il Premier Five di Roma goda di ottima salute e che la WTA abbia apprezzato, per esempio, la wild card a Maria Sharapova e la partecipazione del pubblico, certamente più entusiasta che a Madrid. Dopo l'ultima uscita di Tiriac, non crediamo che il magnate rumeno sia in cima alla lista dei personaggi più amati da Steve Simon. Fossimo negli Internazionali BNL d'Italia, ci metteremmo alla finestra.

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