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Riccardo Bisti
02 December 2016

E Becker avrebbe tuonato: “O me o Pepe Imaz!”

Clamorosa indiscrezione dalla Germania. Boris Becker avrebbe posto una condizione a Novak Djokovic per andare avanti anche nel 2017: una minore influenza del “guru” Pepe Imaz. I metodi dello spagnolo non convincono Becker: in effetti, durante il Masters gli è stato ben distante. Anche Marian Vajda la penserebbe come lui.

La situazione sembra molto complicata. Un mese e mezzo fa, durante il Masters 1000 di Shanghai, Novak Djokovic aveva manifestato qualche dubbio sulla possibilità di andare avanti con Boris Becker anche nel 2017. Possibile che a metà ottobre non avesse una progettualità chiara? Due settimane dopo è comparso al suo angolo Pepe Imaz, ex discreto giocatore degli anni 90 che oggi dirige un'accademia a Marbella, i cui metodi sono piuttosto curiosi: lavora sulla mente più che sul braccio, sul cuore più che sulla racchetta. La sua filosofia “degli abbracci” gli ha rapidamente affibbiato la nomea di “guru”, anche se Djokovic l'ha respinta, specificando che Imaz fa parte da tempo del suo team. In effetti il filmato in cui Nole partecipa a un evento diretto da Imaz (che sembra una via di mezzo tra una sessione di training autogeno e una seduta spiritica...), risale a questa estate.

Pare che l'avvicinamento sia stato possibile grazie a Marko Djokovic, fratello minore di “Nole”, che avrebbe tratto più di un giovamento da Pepe Imaz dopo un periodo di sbandamento nel post-ritiro. Non deve essere facile, in effetti, essere il fratello minore di Novak Djokovic. Lo sta sperimentando sulla sua pelle anche il terzogenito Djordje. Ad ogni modo, a Bercy c'era soltanto Imaz. Durante le ATP World Tour Finals, invece, sono ricomparsi Boris Becker e Marian Vajda. Ma c'era anche il guru (pardon, coach) spagnolo. I più attenti avranno notato che sedeva all'estremità del clan, molto lontano da Becker. Un'indiscrezione pubblicata dalla pagina sportiva del noto “Bild”, adesso, chiarirebbe lo scenario: sembra che Becker non sopporti Imaz e non abbia nessuna voglia di lavorare con lui. Djokovic gli avrebbe offerto un prolungamento del contratto, ma Becker avrebbe risposto con una specie di ultimatum: “O me o Imaz”. Non si conosce la risposta del serbo, che intanto ha ceduto lo scettro mondiale a Andy Murray. Sembra che Djokovic voglia lasciare a Becker e Vajda la responsabilità tecnica del progetto, mentre Imaz ricoprirebbe il ruolo di preparatore mentale. La cosa non piace a Becker, per nulla convinto dai metodi dello spagnolo. E' risaputo che le sue lezioni, a Marbella, partano con gli abbracci a due orsetti, rispettivamente “Amor” e “Paz”. Da qui, il nome dell'accademia.

Secondo le ultime indiscrezioni, Becker andrebbe avanti soltanto se avesse precise garanzie su una netta diminuzione dell'influenza di Imaz. In caso contrario, potrebbe esserci una spaccatura a cui potrebbe coinvolgere anche Marian Vajda. Pare che il coach slovacco, infatti, la pensi come Becker e veda con perplessità i metodi di Imaz. Non c'è dubbio che lo spagnolo, 42 anni, sia un personaggio particolare. Nel suo libro “La grande verità” ha parlato di un'esperienza pre-morte che lo avrebbe portato sulla strada di amore e pace (appunto). Una donna libanese di nome Siham gli avrebbe detto: “Vedo il tuo dolore e la tua sofferenza: te ne libererò”. La sua storia racconta di un discreto tennista, costretto al ritiro ad appena 23 anni di età. Tra le altre cose, avrebbe sofferto di bulimia. Chi lo conosce bene avrebbe parlato di un “bravo ragazzo, i cui metodi, tuttavia, sono influenzati dai suoi problemi personali”. Nel famoso video estivo, a un certo punto Djokovic dice: “Siamo tutti in cerca d'amore, felicità e armonia. Per trovarle, dobbiamo essere in grado di tornare a noi e stabilire la connessione con una luce divina”. Qualcuno ha sussurrato che Imaz avrebbe assunto un'importanza sempre maggiore a seguito dei problemi coniugali (e il presunto tradimento) di Djokovic. A Becker, uomo deciso e pragmatico, certe cose non sono andate giù. E il rischio di una spaccatura sembra concreto. Le conseguenza potrebbero essere imprevedibili.

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