Thiem pensa positivo: «Ho dato tutto»

PAROLA AL FINALISTA - La finale a Parigi ha confermato che attualmente Dominic Thiem è il secondo più forte al mondo sulla terra, ma il divario dal primo è enorme. Tanto che, pur perdendo 6-4 6-3 6-2, l'austriaco si è detto soddisfatto del suo match. "Nadal è stato più forte: le condizioni lo aiutano e c'è un motivo se ha vinto 11 volte questo torneo".
Dieci domande, altrettante risposte, e tutti contenti. Capita davvero raramente che la conferenza stampa di un finalista Slam duri poco come quella di Dominic Thiem dopo la sua prima finale al Roland Garros, ma il motivo era semplicissimo: c’era davvero poco da chiedergli. Ha fatto uno step in più rispetto al 2016 e al 2017, ma fra lui e Nadal c’è ancora un abisso. Può batterlo una volta all’anno, non di più e soprattutto non a Parigi, sul Philippe Chatrier, al meglio dei cinque set. Anche se lui non è del tutto d’accordo. “Non penso [che la sua imbattibilità a Parigi] dipenda molto dai cinque set – ha detto in conferenza stampa –, perché tutti i top players sono molto preparati dal punto di vista fisico, quindi secondo me la differenza principale non è quella, ma le condizioni di questo torneo. Sono abbastanza simili a quelle di Monte Carlo, dove infatti Nadal ha vinto lo stesso numero di volte. A Madrid, per esempio, l’altitudine rende invece il tutto un po’ differente. In più, qui il campo è davvero grande. Possiamo rispondere da molto lontano dalla linea di fondo, e questo per lui è un vantaggio, come lo è per me contro gli altri giocatori. Diciamo che entrambi amiamo queste condizioni, palle comprese, e lui forse ancora più di me”. La longevità dei trionfi parigini di Nadal è testimoniata dal fatto che quando lui ha vinto la prima volta Thiem aveva 11 anni, e lo guardava in tv, mentre ora era in campo ad affrontarlo. “Stavo meglio quando lo guardavo dal divano – ha scherzato – ma sono molto contento del percorso che mi ha portato ad affrontarlo in finale. È una gran cosa, anche se onestamente sono comunque dispiaciuto. Era una finale e la volevo vincere, ma anche se ho dato tutto ciò che avevo non ci sono riuscito. Diciamo che non è il mio giorno migliore”.
“PENSO SIA STATO UN BUON MATCH”
Secondo Thiem non si può dire che il break sul 5-4 del primo set sia stato il vero turning point della partita, anche se da quel momento in poi l’equilibrio visto fin lì è sparito. “È stato un brutto game – ha spiegato –, ma ho comunque fatto le cose giuste. Ho sbagliato qualche palla, di poco, ma non direi che è stata la svolta. Ho continuato a lottare dal primo all’ultimo punto, e anche se perdere il primo set in quel modo non è stato il massimo, non credo sia stato decisivo”. Per assurdo, malgrado il punteggio dica 6-4 6-3 6-2, Thiem è comunque soddisfatto della sua partita, situazione che la dice lunga sul divario presente fra Nadal e tutti i suoi avversari. “È la prima volta che una partita contro di lui qui al Roland Garros (era il loro terzo confronto a Parigi, ndr) diventa una battaglia. Dal mio punto di vista è stato un buon match, nel quale Nadal ha giocato veramente bene. C’è un motivo se ha vinto 11 volte questo torneo, risultato che ritengo uno dei traguardi più importanti mai raggiunti nel mondo dello sport. Per vincere così tante volte un torneo così importante servono qualità incredibili, talento e cultura del lavoro”. “Per me è stato un match speciale – ha aggiunto – ma sono comunque stato abbastanza tranquillo, affrontandolo come una partita qualsiasi. Se mi fossi lasciato prendere dall’emozione il mio gioco ne avrebbe risentito”. E se in condizioni normali è finita 6-4 6-3 6-2, vien da chiedersi come sarebbe andata se avesse accusato il peso della partita, ma raccogliere pochi game, contro questo Nadal, è persino normale anche per lui. Per sua fortuna il maiorchino non giocherà in eterno, e prima o poi a Parigi arriverà anche la sua ora. “Ora il mio obiettivo più grande è raggiungere un’altra finale Slam, e fare meglio di oggi”. Facile prevedere che ci riuscirà.
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