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Djokovic e Nadal avanti, flop Dimitrov. Schiavone e Arna ok

Esordio facile sia per Nole che per Rafa che regolano in tre set Nieminen e Halys. Un'altra impresa di Arna mentre Seppi e Knapp non ce la fanno... di GIORGIO VALLERIS

Djokovic e nadal avanti, flop dimitrov. schiavone e arna ok

di Giorgio Valleris - foto Getty Images

 

E' il giorno dell'usato affidabile al Roland Garros e del nuovo che fatica a mettersi in moto. Un'immagine automobilistica per raccontare un martedì che comincia a regalare le prime sorprese. Partiamo dai flop, dai tonfi pesanti, quelli di Grigor Dimitrov ed Eugenie Bouchard. I buoni risultati delle ultime stagioni e l'approdo nella Top Ten hanno portato entrambi a non essere più annoverati nella schiera delle promesse, ma delle realtà del tennis mondiale di primissimo livello. Entrambi, però, denotano ancora una certa fragilità, specie nei palcoscenici più importanti.

 

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Il bulgaro si è arreso al coetaneo americano Jack Sock, numero 37 del mondo. Ma a far rumore non è tanto la sconfitta del baby Federer, quanto le dimensioni della stessa. A Sock, infatti, sono bastati tre set per liquidare Dimitrov con un secco 7-6(7), 6-2, 6-3. Meno facile il compito per la bella canadese che si trovava di fronte Kristina Mladenovic, fresca finalista in quel di Strasburgo (poi sconfitta da Sam Stosur). E d'altra parte la Mladenovic non è nuova a "sgambetti eccellenti" a Parigi come quello fatto lo scorso anno alla ex campionessa Na Li. Esordio sul velluto sia per Novak Djokovic che per Rafa Nadal a cui bastano tre set per aver ragione rispettivamente dell'esperto finlandese Nieminen (6-2 7-5 6-2) e della giovane promesse del tennis transalpino Halys classe 1996 (6-3 6-3 6-4).

 

Capitolo italiani. Non sono riusciti nella "mission impossible" i due altoatesini Andreas Seppi e Karin Knapp. Reduce dall'infortunio all'anca, Andy ha potuto poco contro John Isner che si è imposto per 7-5 6-2 6-3. Ancora più pesante il passivo per la fresca trionfatrice di Norimberga. Di fronte, certo, c'era una Top Ten come Caro Wozniacki, ma il passivo è stato davvero pesante: 6-3 6-0

 

Ma a far sorridere gli appassionati italiani ci hanno pensato Andrea Arnaboldi e Francesca Schiavone. Dopo il match dei record, il tennista canturino si è regalato un'altra impresa-maratona di in 4 ore e 10 minuti contro australiano James Duckworth, numero 83 del mondo, regolato per 4-6 6-7 7-6 7-6 6-0. La leonessa milanese, qui regina nel 2010 fatica non poco ma alla fine si impone sulla cinese la  Wang, numero 106 del ranking mondiale, per 3-6 6-3 6-4. 

 

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