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Djokovic, è bello lontano dai riflettori, vero?

Il serbo sta sfruttando nel migliore dei modi l'assenza di aspettative. I media si concentrano su altri giocatori, storie e situazioni: lui centra i quarti perdendo solo un set, eliminando il terzo spagnolo di fila. Contro Verdasco è stato impeccabile e partirà nettamente favorito contro Cecchinato.

Continua, a distanza di sicurezza dai riflettori, la risalita di Novak Djokovic verso il tennis, la voglia e la condizione migliore. Se la partita contro Fernando Verdasco doveva essere un test importante, la prova è stata superata senza difficoltà. Si è imposto bene, in tre set, con un agile 6-3 6-4 6-2. Non si è visto troppo spettacolo, soprattutto per (de)merito dello spagnolo, apparso nervoso, falloso (48 gli errori non forzati) e non nelle condizioni fisiche migliori. Ma Nole ci ha messo davvero tanto del suo. Tenuta solidissima in difesa, perfetto o quasi da fondo. E un atteggiamento nervoso impeccabile. Il pelo nell’uovo è l’aver esagerato, in alcuni frangenti, con soluzioni ancora non perfettamente ricalibrate, come la smorzata (ma aveva questo vizio anche da giovane). Se vogliamo, anche un paio di smash sbagliati che gridano vendetta. Ma se pensiamo al Nole anche solo di un mese fa, questo è un altro giocatore. Lo è anche rispetto a quello che lo scorso anno raggiunse i quarti, salvo poi schiantarsi contro Dominic Thiem. E con una semifinale ampiamente a portata di mano. Marco Cecchinato autore di un nuovo miracolo italiano, con tutta la buona volontà e fortuna, pare essere destinato a terminare contro il serbo la sua meravigliosa impresa qui a Parigi.

NOLE SEMPRE PIÙ SODDISFATTO
Il primo set è stato avaro di emozioni e all’insegna degli errori non forzati. Delle due ore e mezza totali, una buona mezz’ora si è concentrata nei primi tre game. Il secondo e il terzo, in particolare, hanno vissuto ben 42 punti. Con sei palle break non concretizzate, quattro da Djokovic e due da Verdasco. Da lì in poi, Nole ritrova quel minimo di concentrazione e piglio per poter indirizzare il match in suo favore. Il break al quarto gioco, con due paurosi vincenti accompagnati da altrettanti errori grossolani di Verdasco, gli spianano la strada per il primo set. Lo spagnolo è nervoso. Impreca con se stesso, con il coach in tribuna. Eccede spesso nel turpiloquio. Ma la partita sembra scivolargli via. Nole gli strappa subito il servizio in apertura di secondo. Ne arriva un secondo, dopo una pausa di riflessione che aveva permesso a Verdasco di pareggiare i conti. E chiude il parziale dopo aver servito sul 5 a 4, incurante del medical time out richiesto da Verdasco, alle prese con le vesciche al piede sinistro. Il terzo scorre via ancora più facilmente: Nole infila due break e chiude al primo matchpoint. A fine partita, anche le sue parole sembrano trasmettere la ritrovata fiducia: “Sto solo prendendo una partita alla volta: considerando che ho giocato quasi quattro ore nella mia ultima partita, oggi mi sentivo abbastanza bene fisicamente. Non ho avuto problemi soprattutto nei lunghi scambi. Per ora è tutto positivo e sono stato molto contento della prestazione generale, soprattutto nel terzo set". E in uno Slam dove i riflettori paiono puntati su Nadal, Thiem e Zverev, Nole è forse quello che se lo sta giocando nella maniera migliore. Occhio.

ROLAND GARROS UOMINI, Ottavi di Finale
Novak Djokovic (SRB) b. Fernando Verdasco (SPA) 6-3 6-4 6-2

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