"LA LAVER CUP NON HA UCCISO LA DAVIS"
Tra i tanti possibili scenari c'è la partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo, su cui il presidente ITF Dave Haggerty è stato molto accondiscendente: ha lasciato intendere che Federer, se anche non dovesse rispettare i requisiti (per ottenere l'eleggibilità olimpica sono richieste almeno tre presenze in Coppa Davis nel quadriennio), potrebbe ugualmente trovare un posto in tabellone in virtù del suo palmares. Nella chiacchierata con Blick, il manager dello svizzero ha insistito sul fatto che i giocatori prendono sul serio la Laver Cup: “La presenza di Borg e McEnroe come capitani, oltre a quella di Rod Laver, li spinge a cercare di fare bella figura”. Godsick deve vendere il suo prodotto, ma è certamente vero che i giocatori diano al massimo, sia pure in un contesto per certi versi surreale. Tra le varie affermazioni di Godsick, ce n'è una riguardante la Coppa Davis. Gerard Piqué, nuovo responsabile della manifestazione, gli avrebbe detto che nei primi 5-10 si giocherà a novembre, con buona pace delle richieste dei giocatori (che non la vogliono a fine anno) e dei tentativi di spostarla a settembre, in cui avrebbe fatto concorrenza proprio alla Laver Cup. “Noi, comunque, andremo avanti con la nostra data – dice Godsick, che sulla Davis ha aggiunto – non l'abbiamo uccisa noi. Credo che il cambio sia stato troppo rapido e drastico: per me sarebbe stato meglio mantenere il vecchio format, ma giocarla ogni due anni”. Ciò che interessa gli appassionati, la moltitudine di spettatori che adora Roger Federer, è quanto durerà ancora la sua carriera. Godsick non lo sa, ma immagina un futuro da imprenditore per Roger, in virtù della sua abilità di comprendere le persone, le qualità da leader e le tante esperienze in giro per il mondo. “Ma finché gioca cerchiamo di non distrarlo troppo. Personalmente, non credo che continuerà a giocare la Laver Cup anche dopo il ritiro, per quanto sia teoricamente possibile. Magari cambierà ruolo e vedremo lui e Nadal nelle veste di capitani”.