Statistiche web
Riccardo Bisti
01 January 2017

Destanee, il prodigio delle Isole Samoa

La giovanissima Aiava, che a Melbourne sarà la prima “2000” a giocare uno Slam, ha centrato il main draw al torneo WTA di Brisbane, spazzando via le avversarie grazie a una condizione atletica clamorosa, specie se rapportata alla giovane età.

Era rimasta fuori dal Brisbane International perché gli organizzatori, in virtù di un accordo con il manager di Stan Wawrinka, avevano concesso una wild card a Donna Vekic. Nessun problema: Destanee Aiava ha intrapreso la via delle qualificazioni e le ha passate in carrozza: è lei il volto nuovo del tennis australiano in gonnella, aggrappato a una Samantha Stosur ormai 33enne. Destanee si era conquistata la wild card per l'Australian Open vincendo i Campionati Nazionali Under 18, ma nel Queensland ha dimostrato di meritarla. Ha letteralmente demolito Samatha Crawford, Maria José Sanchez Martinez e Carina Witthoeft. Nella notte ha sfidato Bethanie Mattek Sands, pure lei proveniente dalle qualificazioni. Ma la Aiava è anche altro: ad esempio, sarà la prima giocatrice nata nel 2000 a giocare nel tabellone principale di uno Slam. E poi ha una storia alle spalle che deflagrerà, non appena arriveranno i primi risultati.

UNA FAMIGLIA DI SPORTIVI
Nata a Melbourne ma di origine samoana, è cresciuta in mezzo a racchette da tennis...ma anche tute e guantoni da boxe. Grazie a una preparazione maniacale, non ha praticamente sudato nel weekend di Brisbane, mentre le altre giocatrici impazzivano per il caldo. “In effetti mi sono adattata al tempo australiano, specie con allenamenti intorno ai 30 gradi”. Destanee viene da una famiglia di sportivi, tra cui mamma Rosie, ex giocatrice di rugby e kickboxer. Oggi le fa da coach, ma una decina d'anni fa fu costretta a un corso accelerato di tennis quando la figlia rimase folgorata da Serena Williams, guardando in TV uno dei suoi tanti successi all'Australian Open. Era il 2005 e Destanee aveva appena cinque anni. “Stavo guardando il torneo n TV, ho osservato Serena e mi sono detta: 'Voglio diventare numero 1 del mondo'. Solo che i miei genitori non sapevano niente di tennis...”. Dopo il successo contro la Witthoeft, la giovane Aiava è stata protagonista di una simpatica conferenza stampa, in cui ha valutato i progressi della madre nel ruoli di coach. “Ha osservato i miei allenamenti, credo che abbia imparato molto – ha detto – quindi sì, questo aiuta. Poi è piuttosto dura con me”. Dà il suo contributo alla causa anche papà Mark, pure lui ex sportivo di alto livello. Faceva sollevamento pesi, oggi è un istruttore di arti marziali e spesso coinvolge la figlia negli allenamenti. Anche per questo, la muscolatura della figlia non ha niente da invidiare a quella della Stosur“Mi fa combattere con il sacco, non è che mi ha portato sul ring” ha precisato Destanee, che pur essendo fiera delle origini samoane è una tifosa degli All Black di rugby, storici rivali della sua Australia. Ma questo, ai canguri del tennis, non importa.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA