Statistiche web
Riccardo Bisti
30 October 2018

Delpo sta meglio, ma non rischia: niente Masters

La rotula dell'argentino migliora giorno dopo giorno. Tuttavia, dopo aver sperato di recuperare in tempo, ha scelto di non giocare il Masters. Con l'operazione scongiurata, un rientro per l'Australian Open non è improbabile. Si riaccende la lotta per il Londra: dentro Cilic, remota speranza per Coric, ma dovrebbe essere una lotta tra Nishikori e Isner.

Con un altro vissuto, magari Juan Martin del Potro avrebbe rischiato. Ma quando ti sei operato quattro volte, hai rischiato di ritirarti ed eri quasi sprofondato nella depressione, meglio essere prudenti. E allora, come informa Sebastian Torok su La Nacion, l'argentino non giocherà le ATP Finals, previste dall'11 al 18 novembre. Sarebbe stato un rientro dopo cinque anni, ma lo scorso 11 ottobre si è procurato la frattura della rotula destra cadendo durante il match contro Borna Coric, a Shanghai. Quando uscì la diagnosi, del Potro diffuse un comunicato colmo di preoccupazione. Poi sono comparse le prime foto con un tutore e, piano piano, si è fatto strada l'ottimismo. Niente scenari apocalittici: l'infortunio non è troppo grave ed è stata scelta la via conservativa. Niente operazione, tempi di recupero più brevi. Il numero 4 ATP è in linea con i tempi di recupero e si sente meglio, giorno dopo giorno, ma non vuole fare il passo più lungo della gamba. Ha già vissuto momenti di incertezza e, dopo essersi riunito con il suo team, ha stabilito che affrettare i tempi per giocare a Londra sarebbe un “rischio importante”. La stabilizzazione della frattura richiede 40-45 giorni: visto che il Masters inizierà 31 giorni dopo l'infortunio, i tempi sono troppo stretti. Tra l'altro, i medici sostengono che il tempo ideale per tornare a giocare dopo un infortunio del genere oscilla tra i due e i quattro mesi. In altre parole, Delpo potrebbe farcela per l'Australian Open. In caso contrario, lo rivedremo in campo a febbraio, magari al torneo “amico” di Delray Beach.

DENTRO CILIC, REMOTA SPERANZA CORIC
In verità, il miglioramento dei giorni scorsi gli aveva fatto sperare di poter giocare a Londra, magari in condizioni accettabili. Tuttavia, il medico sportivo che lo sta seguendo in questa fase (Jorge Batista, già consulente del Boca Juniors) lo ha invitato alla prudenza. Meglio ingoiare il rospo e iniziare a preparare il 2019. Il resto dello staff, a partire da coach Sebastian Prieto, ha accettato all'unanimità la linea prudenziale. Del Potro aveva conquistato il pass per Londra lo scorso 2 ottobre, peraltro dopo aver artigliato il numero 3 ATP. Ci riproverà l'anno prossimo, senza dover passare sotto i ferri: tutto sommato, poteva andare peggio. Il ritiro dell'argentino accende la lotta agli ultimi posti per Londra: il primo a trarne beneficio è Marin Cilic, la cui qualificazione diventa matematica. Il croato si aggiunge a Nadal, Djokovic, Federer, Zverev e Anderson. Restano due posti e sono in ballo quattro giocatori. Salvo miracoli, tuttavia, la lotta dovrebbe limitarsi a Dominic Thiem, Kei Nishikori e John Isner. In particolare, gli ultimi due saranno protagonisti di una battaglia a distanza a Parigi Bercy. Si trovano dalle parti opposte del tabellone, quindi potrebbero affrontarsi soltanto in finale. Nishikori ha 145 punti di vantaggio: per scavalcarlo, Isner deve arrivare almeno in semifinale e sperare che il giapponese non faccia altrettanto, oppure arrivare nei quarti e sperare che Mannarino faccia lo sgambetto a Nishikori. Il forfait di Del Potro ha poi aperto un piccolo spiraglio per Borna Coric. Ma avrebbe bisogno di un miracolo: vincere il torneo e sperare che Nishikori perda prima dei quarti, e Isner prima delle semifinali. Scenario improbabile, ma non ripudiato dalla matematica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA