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Del Potro risorge e si regala Nadal

In quasi quattro ore, spalmate su due giorni, Juan Martin Del Potro doma Marin Cilic e centra la semifinale a Parigi: non gli accadeva da nove anni. Il croato ha sciupato troppo nel terzo set, quando avrebbe potuto prendere due break di vantaggio. Delpo si commuove, ma contro Nadal avrà bisogno di un miracolo.

Quando l'ultimo dritto di Marin Cilic è volato via, Juan Martin Del Potro ha sollevato le braccia e si è sciolto in un sorriso. Un mix di felicità, tensione e nervosismo vissute durante la partita. Per questo, dopo la stretta di mano, si è commosso e ha preso a piangere come un bambino. “Avevo una grande tensione addosso – ha raccontato dopo il 7-6 5-7 6-3 7-5 finale – è stata una partita equilibrata, in cui non si sapeva chi avrebbe vinto. Per questo, dopo la partita, ho potuto sfogare tutti i miei sentimenti. A volte fa bene scaricare la tensione con un pianto, proprio come succede ai bambini. Sono lacrime che scaricano via tante cose, sia buone che cattive”. Fino a ieri, l'argentino vantava un solo piazzamento in semifinale al Roland Garros: era il 2009 quando perse in cinque set contro Roger Federer. “Quasi dieci anni dopo non avrei mai immaginato di esserci di nuovo, soprattutto dopo quello che ho passato”. I momenti cupi sono ormai alle spalle: Delpo lo sta dimostrando, giorno dopo giorno, da almeno due anni. Curiosamente, ha rischiato di non giocare a Parigi per il problema all'adduttore sinistro patito al Foro Italico. Ha sciolto all'ultimo i dubbi parigini e ha trovato un rendimento eccezionale, figlio di una tranquillità interiore che gli ha dato una mano nei momenti delicati: d'altra parte, contro il croato si è imposto 11 volte su 13 scontri. Non può essere un caso.

CILIC SCIUPA TROPPO, DELPO TORNA N.4
Dopo l'interruzione di mercoledì sera, il match è ripartito dal 5-5 nel tie-break del primo set: se lo è aggiudicato Del Potro, ma Cilic è riuscito a girarlo: a cavallo tra il secondo e il terzo set, ha trovato il modo di leggere il servizio di Palito. Gliel'ha tolto per tre volte di fila, aggiudicandosi il secondo e volando 2-0 nel terzo. Sullo slancio, ha avuto chance del 3-0 e del 4-1 con doppio break. Del Potro gli ha impedito di scappare via, ricordando un po' la resistenza di Cecchinato nel quarto set contro Djokovic. Raccolto il 2-3, l'argentino perdeva appena tre punti nei successivi quattro game. Con Del Potro avanti due set a uno, il match è tornato sui binari dell'equilibrio. Ma Del Potro ha qualcosa in più in termini di cuore, carisma, personalità. Quando trovava il break all'undicesimo game, nessuno si sorprendeva. Adesso è chiamato a una sfida apparentemente impossibile contro Rafael Nadal. I precedenti dicono 9-5 per lo spagnolo, 2-0 sulla terra battuta. Indimenticabile il match di Siviglia, che nel 2011 consegnò la Coppa Davis alla Spagna. Del Potro arrivò a un passo dal giocarsi il quinto set. “Fino a ora ho fatto il mio torneo – dice Del Potro – però contro Nadal sarà una partita a parte. Essendo mancino, come è già successo contro Albert Ramos, è in grado di trovare angoli più acuti sul mio punto debole. Per me è un grande torneo, molto migliore di quanto pensassi. Contro Rafa spero di potermi divertire, poi succeda quel che succeda”. Intanto, è già certo di tornare al numero 4 ATP, sua miglior classifica di sempre. L'aveva raggiunta nel 2009, poi nel 2013. Sarà la terza volta: una grande impresa.

ROLAND GARROS UOMINI, Quarti di Finale
Juan Martin Del Potro (ARG) b. Marin Cilic (CRO) 7-6 5-7 6-3 7-5

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