Non ci sarà il tifo sfacciato e volgare visto durante la finale femminile, ma l'Arthur Ashe Stadium si vestirà a festa anche per la finale maschile. E non ci sono grossi dubbi che gran parte del pubblico farà il tifo per Juan Martin Del Potro. Ovunque giochi, in ogni angolo del globo, c'è un gruppo più o meno folto di tifosi argentini che intona il famoso coro “Olè, olè, olè, olèèèè, Delpo, Delpooo”. Allo Us Open, tuttavia, ha fatto di più. Un intero palco è occupato da un suo gruppo di amici, tutti provenienti da Tandil. Si fanno sentire e, ormai, sono diventati argomento costante nelle interviste post-match. Dopo il successo contro Isner, Delpo ha detto che non avrebbe seguito Nadal-Thiem perché sarebbe andato a cena con i suoi amici. Al termine della semifinale, si è rivolto direttamente a loro: “Godetevi questi momenti, perché lunedì tornate a lavorare”. Ma chi sono, esattamente, questi 14 ragazzi che si muovono sempre in gruppo e rappresentano qualcosa di speciale per Juan Martin del Potro? Intanto, il soprannome. Si fanno chiamare “Banda del Salamin” e sono tutti vecchi amici di Delpo, sin da ragazzini. Grazie alla loro energia, nel 2015 ha scelto di non arrendersi e continuare a giocare, mettendo da parte ogni proposito di ritiro. Martedì notte, mentre Nadal e Thiem se le davano di santa ragione, erano tutti insieme a cena, presso il ristorante Tony's di Napoli a Manhattan. Non è dato sapere chi abbia pagato il conto. Il nome del gruppo prende spunto dal “salamin”, salsiccia tradizionale della città di Tandil. Il loro campione li ha muniti di pass, dunque possono accedere alla zona giocatori e prendersi un abbraccio personalizzato, uno per uno.