Marco Caldara
18 March 2018

Del Potro fa paura, e non ha paura

Bastano appena 65 minuti a Juan Martin Del Potro per battere Milos Raonic, e conquistare la sua quarta finale in un Masters 1000. È il più forte fra i tennisti di oggi a non averne mai vinto uno, che sia giunta la sua ora? Contro il Federer visto con Coric avrà qualche chance. L’ha spesso messo in difficoltà e non lo teme: un mix che può rivelarsi vincente.
In un periodo storico in cui pochi superbig si spartiscono da almeno un decennio la maggior parte dei titoli più importanti, uno dei primi giocatori a farne le spese è da tempo Juan Martin Del Potro. L’argentino ha vinto un torneo del Grande Slam nell’ormai lontano 2009, e senza i famosi (e ripetuti) problemi ai polsi il suo palmarès sarebbe sicuramente molto più ricco. Vanta comunque su 21 titoli nel Tour maggiore, ma alla voce “Masters 1000” la casella è ancora vuota. Una lacuna che, dopo tre finali perse, “Delpo” proverà nuovamente a colmare a Indian Wells, dove era il grande atteso per provare ad arrestare l’imbattibilità stagionale di Roger Federer, e proverà a sparare le sue cartucce nella serata italiana di domenica. Nemmeno due match sottotono contro Mayer e Kohlschreiber sono bastati a frenarlo: ha visto un’occasione e l’ha colta al volo, dominando in soli 65 minuti la semifinale contro Milos Raonic e diventando il secondo giocatore nella storia del tennis argentino ad acciuffare le 400 vittorie nel circuito maggiore, dopo il solo Guillermo Vilas, in testa con ben 929 successi. Raonic era stato bravo a sfruttare un buon tabellone, ma da un certo tipo di incontri era assente da troppo tempo per pensare di puntare al colpaccio. Una mancanza di abitudine che è venuta a galla in fretta, ben visibile in un servizio sottotono e nella scarsa brillantezza a rete. Ci è andato spesso, ma ha raccolto pochissimo, e in entrambi i set è andato sotto di un break già nel terzo game. Una condizione che l’ha sempre costretto a rincorrere, obbligandolo a chiedere al suo tennis un rendimento che non trova ormai da un pezzo. Poteva farcela con un avversario normale, ma non con questo Del Potro, poco intenzionato ad andare per lunghe e capace di lasciare appena otto punti in altrettanti turni di servizio. Troppo pochi anche solo per instillare qualche dubbio in una mente alimentata da una grande dose di fiducia, dopo il meritato ritorno nella top-10.
DEL POTRO NON HA PAURA
È stato sorprendente vedere Raonic non servire forte come al solito – ha detto il vincitore, a segno per 6-2 6-3 –, e sono riuscito a strappargli il servizio presto in entrambi i set, prendendo il controllo del match. A causa delle condizioni (l’allusione è al vento, che già da qualche giorno sta facendo la sua parte, ndr) non era facile giocare, ma ho servito bene e ho colto tutte le chance a mia disposizione. È stato un match più facile di quanto mi aspettassi”. Nonostante la prova al di sotto delle aspettative, tuttavia, Raonic non ha voluto prendere scuse. Anzi. “Giocare con molto vento non mi ha mai creato grosso problemi – ha raccontato –, perché tanti avversari tendono a rallentare i loro colpi, e di solito questo mi permette di avere più palle facili per spingere col diritto e mettergli pressione. Ma oggi Del Potro ha fatto le cose giuste, ha sempre colpito alla grande, mentre io non sono riuscito a fare ciò che avrei dovuto. Quando non giochi certi match da un po’ capita di faticare”. Per il canadese, al lavoro con Goran Ivanisevic nei due Masters 1000 americani, la semifinale resta comunque un grande risultato, mentre Del Potro può guardare con fiducia alla finale contro Federer, specialmente se sullo Stadium 1 si presenterà la versione non troppo brillante costretta a lungo a inseguire da Borna Coric. Nel 2018 lo svizzero non ha mai perso, e ha appena stabilito il suo nuovo record di imbattibilità da inizio stagione, ritoccandolo a quota 17, ma Del Potro non ha paura, e Roger lo sa benissimo. Fin dalla nota finale dello Us Open di nove anni fa, il tandilense ha mostrato di non temere né il cognome né la bacheca dell’avversario, e anche – o soprattutto – di avere il tennis per metterlo in difficoltà. I precedenti dicono 18-6, ma negli ultimi tre (o in dieci degli ultimi undici) c’è sempre stata battaglia vera. Un’avvisaglia su ciò che potrebbe succedere fra meno di 24 ore. Del Potro è il più forte fra i tennisti contemporanei a non aver mai vinto un Masters 1000. Che sia finalmente giunta la sua ora?

MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Semifinale
Juan Martin Del Potro (ARG) b. Milos Raonic (CAN) 6-2 6-3
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