PIÙ FORTE DELL'EMOZIONE
La finale di Hong Kong è stata equilibrata nei primi quattro game, poi la Yastremska ha preso il largo, forse aiutata dalla stanchezza della Wang. Senza nulla togliere all'ucraina, la cinese ha patito le tre ore di battaglia del giorno prima, contro Garbine Muguruza (senza considerare lo stress di dover completare il quarto contro Elina Svitolina). In poche occasioni ha messo in mostra il tennis che le aveva permesso di vincere i suoi primi due titoli a Nanchang e Guangzhou e cogliere la semifinale a Wuhan e Pechino. Un paio di vincenti, l'ultimo con una bella risposta, hanno chiuso il primo set. Il match avrebbe potuto girare in avvio di secondo, quando la Yastremska ha dovuto cancellare tre palle break. Passata la paura, ha tolto ancora una volta (a zero!) il servizio alla cinese. Ormai incontenibile, è arrivata a raccogliere otto game consecutivi che l'hanno spinta sul 6-2 4-0. Soltanto in prossimità del traguardo ha mostrato un po' di emozione, cedendo il servizio per l'unica volta (4-1). Niente paura: un altro break l'ha portata a servire per il match e, nonostante un game molto laborioso (durato quasi 11 minuti, con tre matchpoint falliti e quattro palle break annullate), l'ultima risposta lunga della Wang le ha permesso di festeggiare con il suo clan. “Non ricordo quasi nulla dell'ultimo game – ha detto, raggiante - è stato il più complicato di tutto il torneo, perché nella mia testa stavo visualizzando il modo in cui avrei vinto. Hai questa immagine che riflette ciò che vuoi. Allo stesso tempo, tuttavia, stai giocando e non devi concederti pensieri che possano distrarre. Per me è stata la cosa più difficile”. La grande notizia è che ha saputo gestire tutto, alla grande. Mica scontato, a 18 anni.
WTA HONG KONG – Finale
Dayana Yastremska (UCR) b. Qiang Wang (CHN) 6-2 6-1