FACCIA A FACCIA AL CAMBIO DI CAMPO
Un game-maratona in cui ha commesso due doppi falli e ha dovuto cancellare quattro matchpoint. Bella impresa, che diventa super considerando l'ambiente, l'atmosfera. Istigato da Monfils, il pubblico ha perso ogni freno inibitorio, mentre il francese si è esibito in una commedia che lo vedeva piegarsi in due dopo ogni punto, con tanti di sputi per terra, come a voler drammatizzare la scena. Gli occhi celesti di Goffin hanno mantenuto la loro glacialità. Ancora più importante, l'ha mantenuta il suo braccio. Pericolo scampato. Sul 5-5, altro game infinito con il francese al servizio. Era avanti 40-15, Lamonf, ma Goffin ha artigliato la parità recuperando una palla impossibile e favorendo il suo errore. Qualche minuto dopo, prima di tirare un servizio, Monfils ha pensato bene di litigare con il giudice di sedia (l'australiano John Blom) perchè gli aveva dato un sacrosanto warning per perdita di tempo. “Mi sono arrabbiato perché ieri mi diceva che andavo troppo veloce, mentre oggi andavo troppo piano. Allora ho voluto spiegarlo anche a David” ha detto Monfils, alludendo al faccia a faccia durante il cambio di campo sul 6-5. Tesi confermata da Goffin, che però ha aggiunto le sue sensazioni nel giocare in un clima ostile. “Non è stato facile. Ho cercato di rimanere concentrato, nella mia bolla, ma lui chiedeva continuamente il supporto del pubblico. Quando servi e senti la gente rumoreggiare non è bello, ma c'era una grande atmosfera. Amo giocare negli stadi pieni, ma non è stato facile. Questo richiede ancora più concentrazione per restare nel match”. Lui lo ha fatto alla perfezione, intascando il quarto e gestendo con relativa tranquillità il quinto. Un grande esempio di correttezza e solidità mentale. Non una parola, non uno sguardo ostile, non un gesto fuori posto.