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Darcis double face: in attività e... coach

Approfittando dell'infortunio al gomito che l'ha costretto a saltare l'intero 2018 e dare l'appuntamento al prossimo anno, Steve Darcis si è improvvisato coach, accettando la proposta di Yanina Wickmayer. Hanno lavorato insieme sull'erba, e lo faranno anche per la tournée negli States.
Steve Darcis non gioca una partita dalla scorsa finale di Coppa Davis fra Francia e Belgio. Era già infortunato al gomito, ma pur di esserci ha fatto di tutto, imbottendosi di antidolorifici e non badando alle conseguenze. È finita che dal week-end di Lilla è uscito devastato sia mentalmente, per aver perso nettamente il singolare decisivo contro Lucas Pouille, sia fisicamente, tanto da aver deciso di saltare l’intera stagione 2018 per recuperare al meglio dal problema e ripresentarsi nel 2019. L’ex numero 38 della classifica ATP l’ha deciso lo scorso maggio, ma invece che godersi qualche mese di relax con la famiglia non è stato affatto a guardare, tornando immediatamente in pista nelle vesti di… coach. Non è uno scherzo: il 34enne di Liegi sta facendo le prove generali di futuro ed è partito direttamente dal circuito WTA, accettando la chiamata della connazionale Yanina Wickmayer. Si era mollata da poco con l’ex coach Michiel Antheunis, e appena ha appreso della scelta di Steve di rinunciare all’intero 2018 gli ha inviato un sms chiedendogli una mano, e ha ricevuto una risposta affermativa. I due hanno lavorato insieme a Nottingham e a Wimbledon, e lo faranno anche nell’intera trasferta americana, che culminerà con lo Us Open. “Fa un effetto un po’ strano essere qui in altre vesti – ha detto Steve a Wimbledon, dove nel 2013 vinse una splendida partita contro Rafael Nadal al primo turno –, e sono rimasto un po’ sorpreso della richiesta di Yanina, ma l’ho accettata volentieri. Ci conosciamo bene da tanti anni, siamo sempre stati amici e sono contento di aiutarla. Adoro la sua mentalità e il suo atteggiamento: merita di essere classificata molto meglio che appena dentro le prime 100 del mondo. Ha grandi colpi, e io devo provare a restituirle la fiducia”. Il loro inizio insieme è stato brillante, dato che ai Championships la Wickmayer è arrivata al terzo turno, risultato che in un Major le mancava da oltre due anni.
“ERA IL MOMENTO GIUSTO PER PROVARE”
Darcis ha preso l’impegno con grande professionalità, decidendo di provare a fare il coach a tutti gli effetti. “È curioso che io stia lavorando nel tennis femminile, ma è sempre tennis. Le due discipline non si possono paragonare, ma vanno comunque nella stessa direzione. Sto provando a fare questo lavoro nella sua totalità: sono andato a osservare le avversarie di Yanina e sto facendo tutto ciò che posso. È quello che lei si aspetta da me: sta dando il massimo per tornare in alto in classifica (è stata n.12 nel 2010, anche grazie alla semifinale dell’anno prima allo Us Open, ndr), e si aspetta che io faccia lo stesso. Per il momento penso sia felice di come mi sto muovendo in questa nuova esperienza”. Oltre che per dare una mano a un’amica, Darcis ha accettato la proposta anche per vedere com’è la vita di un coach ad alti livelli, e capire se può davvero fare per lui in ottica futura. “Sto vivendo una grande esperienza – ha detto –, e penso fosse giunta l’ora per provarla e capire se poteva andare. Ero sicuro che sarebbe stato così, ma volevo capire quanto veramente mi piace questo mondo. Ora posso dire che lo adoro, e mi auguro in futuro di avere la possibilità di aiutare qualche giovane, al termine della mia carriera”. Già, al termine, visto che per il momento è ancora in attività, come un test antidoping a sorpresa gli ha ricordato a metà luglio. Il progetto è di riprendere ad allenarsi come si deve a settembre: accompagnerà Yanina negli States, poi inizierà il percorso di riavvicinamento al Tour. “L’obiettivo – ha chiuso lo “squalo” – è quello di giocare almeno un altro anno, anche se tutto dipende da come andrà il braccio. Per il momento sembra tutto ok, ho già colpito qualche palla e non ho sentito alcun dolore, quindi ho buone speranze per il mio rientro nel circuito. Se tutto andrà secondo i piani tornerò in campo in Australia”. Se invece non dovesse farcela potrà dire basta con serenità: oltre ad aver avuto un’ottima carriera, ha già pronto un signor piano B.
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