Riccardo Bisti
18 September 2018

Galan, un vegetariano a caccia dei top-100

La curiosa vicenda del colombiano, unico giocatore di livello... vegetariano. Cresciuto così. non ha mai avvertito l'esigenza di mangiare carne. “E poi sono comunque diventato 1.90...”. Quest'anno ha vinto il suo primo Challenger e va avanti con frutta, yogurt, cereali e affini. Numero 209, sogna i top-100.

Non è un buon momento per il tennis colombiano. Nonostante abbiano una delle migliori coppie (Cabal-Farah, numeri 2 nella Race di doppio), in singolare non hanno neanche un giocatore tra i top-200 ATP. Il ritiro di Alejandro Falla e le difficoltà di Santiago Giraldo dopo il periodo sabbatico hanno fatto sì che il miglior colombiano sia Daniel Galan, 22 anni, numero 209. Lo scorso weekend ha fatto quello che ha potuto, tenendo in campo Guido Pella per cinque set in Coppa Davis. Proprio in Argentina, grazie a un articolo de La Nacion, sono emerse le sue particolari abitudini alimentari. In uno sport in cui l'alimentazione è molto importante, Galan è vegetariano. Lo è dalla nascita, per educazione, e non ha mai provato nessun tipo di carne. E non ha nessuna intenzione di cambiare. Normale che la faccenda facesse notizia nella patria dell'asado. Papà Santos è diventato vegetariano ai tempi dell'università, mentre mamma Doris ha adottato la scelta in età adulta, a seguito di alcuni problemi di salute. E allora, dopo il matrimonio, hanno deciso di trasmettere la filosofia vegetariana ai quattro figli. Tra l'altro, entrambi erano stati pallavolisti di buon livello. Fatto ancora più curioso, visto che la Colombia è un paese carnivori “Però sono cresciuto così ed è parte di me – ha detto Galan – consumo latticini, ma non uova, pesce, pollo o carne”. La sua dieta quotidiana si basa su frutta, yogurt, cereali, pasta, cotoletta alla soia e legumi. Galan è consapevole che esistono parecchie leggende sulle necessità alimentari degli sportivi. “Però io mi sono sempre sentito bene”, e il suo rendimento non ha mai avuto particolari problemi per le sue scelte alimentari. Essendo vegetariano sin da piccolo, il suo metabolismo è perfettamente adattato a quello che mangia. Ma ci sono altri vegetariani nel circuito ATP? Galan ne conosce soltanto uno: il messicano Miguel Angel Reyes Varela, 31enne con una buon ranking di doppio (è top-60 nella specialità).

SCARSA SUDORAZIONE
“A tavola i miei amici scherzano, mi incitano a mangiare carne, a maggior ragione in un posto come l'Argentina – ha raccontato nel weekend – però tutti capiscono e, sinceramente, non ho la tentazione di provarla”. La carenza di proteine animali viene bilanciata da proteine vegetali e, comunque, non avendone mai consumate, non ha necessità di farlo. Galan suda meno rispetto ai colleghi. Si potrebbe pensare che il recupero sia più lento, invece con un lavoro specifico e un'ottima costituzione fisica, non ha mai avuto particolari infortuni. “Sinceramente non so se la scarsa sudorazione deriva dall'alimentazione, però in effetti è vero”. La vittoria dell'Argentina dopo due giornate gli ha evitato di scendere in campo nella terza giornata, permettendogli di tornare a concentrarsi nel tour. Uscito dai top-200, adesso cercherà di chiudere bene la stagione e riavvicinare – o magari superare – il best ranking al numero 166 un paio di mesi fa, dopo la bella vittoria al Challenger di San Benedetto del Tronto. Sarà un bel test per capire se il suo menù è compatibile, non solo con un giocatore di alto livello, ma con un top-100 stabile. Banane e barrette energetiche sono il suo menù durante i match, addirittura è capitato che si idratasse con lo yogurt. “Sono arrivato a 1 metro e 90 senza che i miei genitori fossero molto alti – dice – probabilmente la carne non mi avrebbe fatto crescere di più”. Galan ha poi un'altra caratteristica particolare, anche se comune a diversi colleghi: ha saltato la trafila dei tornei junior per diventare professionista a 17 anni. “Non avevo molti soldi: per questo, quando andavo a scuola, non potevo allenarmi moltissimo. Poi ho deciso di provarci sul serio”. Aiutato dalle esperienze dei tre fratelli maggiori, ha capito quali errori andavano evitati per diventare un giocatore. Non è un caso che sia di gran lunga il più forte della famiglia. Sat Galan, il primogenito, è stato numero 650 ATP. “Mi hanno aiutato molto, non solo tennisticamente, poi si sono allenati con me quando non avevo nessuno con cui farlo”. Adesso, in Colombia, tutti guardano a lui. È un bel traguardo, ma Daniel vuole di più.

Daniel Galan (secondo da dx) premiato a San Benedetto del Tronto (Foto Zoboletti)
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