Due settimane fa erano sul remoto Practice Court numero 14 dell'Indian Wells Tennis Garden per un tutorial su come eseguire un buon tweener, con
Daria Kasatkina in cattedra e Naomi Osaka allieva con tanta voglia di applicarsi ma poche attitudini, come testimoniato dal
video pubblicato sul canale YouTube della WTA. Domenica pomeriggio, invece, di telecamere (e attenzioni) puntate addosso ne avranno molte di più, perché saranno sullo Stadium 1 a contendersi la vittoria nella finale del BNP Parivas Open, la più importante della loro carriera. È la prima in un Mandatory per entrambe, splendide protagoniste di un torneo che è tornato a mostrare l’anarchia tanto cara al circuito femminile nella passata stagione. Tuttavia, stavolta è quasi interamente merito loro:
la Kasatkina si sta confermando ad altissimi livelli e ha vinto il match del torneo contro Venus Williams, mentre la Osaka ha trovato la chiave per iniziare a mantenere le promesse che media e appassionati le hanno cucito addosso da ormai un paio d'anni. Si dice che assomigli a Serena Williams, che possa fare grandi cose, e finalmente ecco la conferma sul campo. In una decina di giorni la giapponese di padre haitiano, nata a Osaka (sì, non è uno scherzo) ma cresciuta negli States, ha fatto fuori Sharapova, Radwanska, Vickery, Sakkari, Pliskova e per ultima
la regina della classifica WTA Simona Halep, demolita in una non semifinale da un’oretta e spiccioli. La 20enne dagli occhi a mandorla è partita forte (2-0), si è lasciata subito riprendere, ma dal 3-3 ha vinto tutti i nove game successivi, sufficienti per chiudere 6-3 6-0 e spedire sotto la doccia una Halep davvero fallosissima, e poco disposta a trovare una soluzione. Coach Darren Cahill ha tentato di spronarla, di convincerla a provarci, ma non c’è stato proprio verso. Dopo le tre sconfitte nei precedenti, l’ultimo negli ottavi a Melbourne, stavolta alla Osaka funzionava tutto, a lei nulla.
Con la seconda palla di servizio ha raccolto appena 5 punti su 18 (il 28%) e in 63 minuti ha dovuto dire addio all’obiettivo finale.