CECCHINATO TOTALMENTE RIABILITATO
Poteva aspirare a un invito Simone Bolelli, in virtù della sua lunga permanenza in Coppa Davis (durante il match contro la Francia, lui e Seppi hanno ricevuto il Davis Cup Commitment Award, riservato a chi gioca almeno 20 partite), nonché della fedeltà alla competizione. Da quando ci fu il riavvicinamento con la FIT nel 2009, il “Bole” non ha più saltato una partita, salvo quelle in cui era infortunato. Come è noto, la sorte non gli è stata amica: polso e ginocchio gli hanno fatto perdere un paio di stagioni. Attualmente è numero 139 ATP: avendo saltato le pre-qualificazioni, deve sperare di essere ammesso di diritto nelle qualificazioni, altrimenti rischia di non giocare al Foro Italico (almeno in singolare). In questi giorni si trova comunque a Roma, dove sta giocando il Challenger del Garden Club. Era lecito pensare che la riconoscenza per Bolelli potesse avere la meglio sul ranking che dà ragione a Cecchinato. Senza voler eccedere con i ricordi, non più tardi di due anni fa la stessa Procura Federale FIT ne aveva chiesto la radiazione per le leggerezze commesse nel mondo del betting e alcuni sospetti su un suo match. Finì con un nulla di fatto per un vizio di forma nel processo di primo grado, ma la faccenda resta. Evidentemente, la FIT ha totalmente perdonato il “Ceck”, che peraltro ha più volte detto di aver imparato dai suoi errori. Oggi sta giocando il miglior tennis della sua vita (seguito da Simone Vagnozzi, che giusto 10 anni fa giocò un'incredibile finale proprio contro Paolo Lorenzi al Challenger di Alessandria, un furiosa battaglia di 4 ore). Sul piano tecnico la wild card è più che legittima: Cecchinato ha certamente più chance del Lorenzi attuale. Rimane un pizzico di sorpresa per la scelta di privilegiare lui e non un giocatore con la storia di Simone Bolelli, peraltro titolare in Coppa Davis. Non c'è alcun giudizio di valore, ma semplice stupore.