Marco Caldara
13 August 2018

Davis: dal 2019 potrebbe diventare così

Ufficializzato il contenuto della riforma sulla Coppa Davis che i delegati di 147 Federazioni voteranno fra tre giorni a Orlando, in Florida. La competizione verrebbe divisa in due fasi: qualificazioni a febbraio e finali a 18 squadre a fine anno, in sede unica. Sparirebbero completamente i cinque set. Per l'approvazione serve il 66,66% dei sì.
Nell’indifferenza generale, con l’attenzione del pubblico del grande tennis proiettata a Cincinnati, è iniziata una settimana importantissima per il nostro sport. Il presente si deciderà sui campi dell’Ohio, dove mancherà Nadal ma c’è l’atteso ritorno di Roger Federer, mentre il futuro – della Coppa Davis, ma non solo – verrà deciso circa 900 miglia più a sud, nel cuore della penisola della Florida, durante l’Annual General Meeting dell’International Tennis Federation che scatta quest’oggi a Orlando. Perché se l’ormai nota riforma studiata da ITF e Kosmos e spinta dal presidente David Haggerty dovesse raggiungere i due terzi delle preferenze, non cambierebbe solo volto la competizione a squadre più importante del tennis, ma passerebbe il messaggio che nel nome del Dio denaro è tutto possibile, anche snaturare una competizione con alle spalle quasi 120 anni di storia. Malgrado i tanti pareri negativi raccolti da quando la riforma è stata presentata, ultima la lettera aperta di Manolo Santana e le dichiarazioni tutt’altro che favorevoli di due leggende come Rod Laver e John Newcombe, il dado pare tratto. Tre delle quattro Federazioni più influenti del mondo voteranno a favore (quelle che organizzano gli Slam, solo l’Australia è contraria), e grazie all’enorme distribuzione di capitali tutte le Federazioni più piccole saranno ben contente della novità, che le riguarda solamente in parte ma garantirà delle entrate economiche molto superiori in cambio di un semplice “sì”. Il voto è fissato per giovedì 16 agosto, giornata conclusiva del meeting, che inizia oggi ma verrà aperto ufficialmente nella giornata di domani, con David Haggerty che interverrà per dare il via ai lavori, davanti ai rappresentanti di 147 Federazioni da tutto il mondo. Dopo un susseguirsi di voci, idee, conferme, e ipotesi, si conosce finalmente l’intero contenuto della riforma che le nazioni saranno chiamate a promuovere o bocciare. Eccolo di seguito:

– La creazione di un evento di fine anno chiamato Davis Cup Finals, per coronare la nazione campione del mondo in una location europea (dettaglio importante!) di primo piano.

– La creazione di una nuova fase a 24 squadre con la formula casa-trasferta attuale, da giocare a febbraio, che funga da qualificazione per le finali in programma dopo le ATP Finals. Le dodici nazioni vincitrici accederebbero alle finali, le sconfitte si giocherebbero nei gruppi zonali la possibilità di restare nel nuovo World Group.

– Una finale a 18 nazioni, che comprenda le dodici qualificate della prima fase, le quattro semifinaliste dell’edizione precedente e due wild card. Le finali consisterebbero in sei round robin da tre nazioni ciascuno, seguiti da quarti di finale, semifinali e finali, con formula a eliminazione diretta.

– Accederebbero ai quarti di finale le sei formazioni vincitrici del girone più le due migliori seconde, calcolate in base alla differenza fra set e game vinti nell’arco dei round robin.

– Le due formazioni che chiuderanno le finali al 17esimo e 18esimo posto retrocederanno nei gruppi continentali, mentre le dodici formazioni classificate dal quinto al 16esimo posto si guadagneranno automaticamente la possibilità di partecipare all’evento di qualificazione dell’anno successivo.

– Tutte le sfide delle Davis Cup Finals saranno composte da due singolari e un doppio, giocati nella stessa giornata. Quelle dell’evento di qualificazione di febbraio, e anche di Gruppo 1 e Gruppo 2, saranno invece composte da quattro singolari e un doppio, come avviene ora, ma spalmati su due giorni e non più su tre.

– Tutti gli incontri di singolare, di qualsiasi turno e qualsiasi Gruppo, si giocheranno al meglio dei tre set. Idem tutti gli incontri di doppio, senza long tie-break invece del terzo set e con i vantaggi regolari.
SERVONO 306 VOTI A FAVORE SU 456
Per l’ITF è in arrivo un periodo importante – ha detto il presidente David Haggerty –, e stiamo continuando a lavorare su dei progetti che porteranno dei benefici alle varie nazioni, come dimostreremo nelle conferenze in programma durante l’Annual General Meeting. Il nostro obiettivo è quello di avvicinare il tennis alle nuove generazioni, e le riforme che stiamo studiando, compresa l’introduzione delle Davis Cup Finals, sono fondamentali per garantire un futuro radioso al nostro sport”. In un’altra votazione, gli aventi diritto saranno invitati a esprimersi su alcune modifiche amministrative alle regole di Coppa Davis e Fed Cup, oltre che ad alcune riforme sulla governance e all’introduzione di nuovi premi ITF da assegnare a coloro che si sono particolarmente distinti nel proprio servizio al mondo del tennis. Per l’approvazione delle varie riforme è necessario che votino a favore i due terzi degli aventi diritto, 456 in totale.
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