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Marco Caldara
24 January 2018

Italia al completo, Giappone no: si può fare

Ufficializzate le convocazioni per il primo turno di Coppa Davis Giappone-Italia. Barazzutti porterà a Morioka il team al completo, con Fognini, Lorenzi, Seppi, Bolelli e il debuttante Fabbiano, mentre il capitano giapponese deve rinunciare a Nishikori e Nishioka. Hanno comunque due top-100, ma la situazione sembra girata a favore degli azzurri.
La prima necessità, in vista di un match di Coppa Davis, è quella di avere a disposizione tutti i titolari. Alle nazioni più importanti capita di rado, perché i big ormai la nazionale la snobbano due volte su tre, mentre all’Italia, per fortuna, succede quasi sempre. Infortuni a parte, quando i nostri stanno bene ci sono. Sarà così anche nella trasferta a Morioka, in Giappone, dove gli azzurri affronteranno i padroni di casa nel week-end successivo alle finali dell’Australian Open, da venerdì 2 a domenica 4 febbraio. Come prevedibile, il cittì Corrado Barazzutti ha convocato il suo miglior quartetto: Fabio Fognini, Andreas Seppi, Paolo Lorenzi e Simone Bolelli, e pazienza se secondo l’ITF il nostro sarà il team con la media d’età più alta fra i 16 in gara nel primo turno del World Group: per il momento sono ancora i giocatori che offrono le maggiori garanzie. In più, ai quattro è stato aggiunto Thomas Fabbiano, che vestirà la maglia azzurra per la prima volta. Il sito FIT lo indica come aggregato alla squadra in qualità di quinto uomo, ma dal 2018 i capitani hanno facoltà di inserire nella formazione ufficiale un giocatore in più rispetto al passato (cinque invece che quattro), quindi il 28enne di Grottaglie è da considerarsi come convocato a tutti gli effetti. Quattro azzurri su cinque hanno preso parte all’Australian Open, e sia Seppi sia Fognini si stanno concedendo qualche giorno off nei dintorni di Melbourne, da dove venerdì partiranno insieme a Corrado Barazzutti alla volta del paese del Sol Levante. L’unico che in Australia non c’era è Simone Bolelli, convocato come di consueto per il doppio. Il bolognese ha rinunciato alla trasferta australiana per ultimare la preparazione rallentata dai fastidi al solito ginocchio, ma questa settimana sta giocando il Challenger di Rennes.
ITALIA DA SFAVORITA A FAVORITA
Se l’Italia sarà al completo, non si può dire lo stesso per il Giappone, costretto a rinunciare sia a Kei Nishikori sia a Yoshihito Nishioka. Se il match si fosse giocato dodici mesi fa sarebbero stati loro il n.1 e il n.2 del Paese, ma entrambi hanno qualche difficoltà fisica e il capitano Satoshi Iwabuchi non potrà contare su nessuno dei due. Nishikori è ancora alle prese coi noti problemi al polso destro e ha appena fatto un rientro tutt’altro che brillante nel Challenger di Newport Beach (perdendo in tre set dall’americano Novikov e dichiarando di aver giocato al 30% a causa del dolore), mentre Nishioka a Melbourne ha mostrato una condizione ancora lontana dal top, dopo il lungo stop per la rottura del crociato. Sul GreenSet indoor della Morioka Takaya Arena giocheranno Yuichi Sugita, Taro Daniel, Go Soeda, Yasutaka Uchiyama e Ben Mclachlan. Con gli ultimi due che hanno chance di giocare solo il doppio, e Sugita (che a Melbourne ha fatto fuori il n.8 ATP Jack Sock prima di perdere da Karlovic) sicuro di giocare da numero uno, il posto da secondo singolarista se lo contenderanno Daniel e Soeda. Sul cemento gioca meglio il secondo, ma i tempi in cui arrivava fra i primi 50 del mondo sono ormai lontanissimi, e al momento Daniel sembra offrire qualche garanzia in più. Resta l’incognita di dover giocare in Giappone, peraltro l’unica combinazione che avrebbe obbligato gli azzurri alla trasferta, ma un sorteggio che inizialmente sembrava tutt’altro che semplice si è lentamente trasformato in abbordabile. Alla luce dell’ottimo Australian Open di Seppi e Fognini ora l’Italia è favorita. E Barazzutti, che per le scelte del suo capitanato ha seguito sempre il ranking ATP, ha un valido motivo per spiegare a Paolo Lorenzi la probabile esclusione dai singolari.
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