La World Team Cup fa scoppiare la Guerra Civile

L'ATP beffa sul tempo l'ITF e annuncia il varo di un maxi-evento a squadre che si terrà in Australia, a partire dal 2020, prima dell'Australian Open. 24 squadre e un centinaio di giocatori (probabilmente) spalmati in quattro città. Una fotocopia della Davis che dovrebbe nascere sei settimane prima: l'ITF è indignata: “L'ATP ha perso una chance di collaborare per il bene del tennis”.

Se non è guerra civile, poco ci manca. Sfruttando una struttura burocratica più snella rispetto all'ITF, l'ATP ha annunciato il varo di una nuova World Team Cup, evento inedito, che non avrà nulla a che vedere col torneino che si giocava a Dusseldorf prima del Roland Garros, dal 1978 al 2012. Con un comunicato diffuso alla vigilia di Wimbledon, l'ATP ha dato ufficialità alle voci che si rincorrevano dallo scorso settembre: a partire dal 2020, la vigilia dell'Australian Open vivrà una competizione a squadre, in Australia, spalmata su più città. L'evento dovrebbe durate una decina di giorni e vedrà impegnate 24 nazioni, con fase a gironi seguita da quella a eliminazione diretta. L'evento coinvolgerà un centinaio di giocatori e avrà un maxi-montepremi (si parla di circa 15 milioni di dollari). Non è una sorpresa perché se ne parlava da mesi, ma un conto sono le chiacchiere, un altro i comunicati ufficiali. Il varo della World Team Cup propone due problematiche. La prima riguarda i tornei australiani di inizio anno: che fine faranno gli eventi di Brisbane e Sydney, per non parlare della Hopman Cup? E poi c'è l'enorme nodo da sciogliere che riguarda la Coppa Davis. La World Team Cup si giocherà appena sei settimane dopo la teorica prima edizione della nuova Coppa Davis, con 18 squadre radunate in un'unica sede (è già stato scelto lo stadio Pierre Mauroy di Lille). Giusto un paio di mesi fa, e in più occasioni, il presidente ATP Chris Kermode aveva definito “folle” la prospettiva di giocare due eventi così simili a distanza di poche settimane. Ma il business viene prima di tutto, e l'ATP ha sfruttato una burocrazia più snella per bruciare sul tempo l'ITF, che per dare il via ai progetti di riforma ha bisogno del 66,6% delle preferenze degli aventi diritto presso l'Assemblea Generale, prevista a Orlando tra circa un mese.

LA SOMIGLIANZA CON LA NUOVA DAVIS
Oltre a un sostanzioso montepremi, l'ATP avrà una carta in più per attirare i migliori giocatori: i punti ATP. Secondo le prime indiscrezioni (il comunicato ufficiale non ha svelato dettagli operativi), il giocatore che resterà imbattuto potrebbe intascare ben 1000 punti. La World Team Cup dovrebbe snodarsi tra Brisbane, Sydney, Perth e Adelaide. Quest'ultima città era uscita dal tennis che conta dopo aver ceduto a Brisbane i diritti del proprio torneo ATP. In questo momento, Brisbane e Perth sono più avanti come strutture, mentre Sydney (città candidata a ospitare le fasi finali) e Adelaide dovranno adeguarsi in fretta. Lo storico Memorial Drive di Adelaide vivrà una ristrutturazione di quasi 10 milioni di dollari che sarà completata entro l'anno. Le autorità locali stanno valutando l'ipotesi di creare un nuovo, immenso stadio multiuso che costerebbe 300 milioni. “Questo annuncio cambierà il panorama del circuito ATP – ha detto Kermode – riteniamo che la World Team garantirà una sostenibilità a lungo termine, non solo dal punto di vista finanziario ma anche della salute dei giocatori, aspetto fondamentale per noi. L'evento ha un enorme potenziale e non vediamo l'ora di lavorare con Tennis Australia per portare a compimento la nostra visione”. L'entusiasmo di Kermode è condiviso da Craig Tiley, presidente della federtennis australiana. “I migliori giocatori continueranno a iniziare la stagione in Australia in un format che coinvolgerà profondamente gli appassionati del paese e di tutto il mondo. Sarà un grande risultato inserire l'ATP World Team Cup all'interno del calendario attuale, migliorando in modo significativo i montepremi a disposizione dei giocatori”. Resta l'incredibile somiglianza tra questo evento e i progetti ITF, che vogliono uccidere la Coppa Davis creando un carrozzone che si giocherebbe nell'ultima decade di novembre.

L'URGENZA DI UN COMMISSIONER
L'argomento Coppa Davis è stato spesso oggetto di discussione nei tavoli di discussione tra ATP e ITF, ma le due sigle hanno scelto di andare per la propria strada. Di certo, l'ultimo annuncio non avrà fatto piacere all'ITF, anche se la stessa Federazione Internazionale ha assicurato che andrà avanti con i suoi progetti di rinnovamento. E non crediamo che la World Team Cup avrà un effetto sulle votazioni di Orlando, poiché a pronunciarsi saranno chiamate le federazioni, prive di legami con l'ATP. All'urna si troveranno un classico bivio: tradizione da una parte, denaro dall'altra. “La notizia che il Consiglio ATP ha deciso di varare la World Team Cup non cambia l'impegno dell'ITF di creare una nuova Coppa Davis a partire dal 2019recita un comunicatoriteniamo che questa sia stata un'occasione mancata dall'ATP per collaborare con l'ITF e in modo positivo ed efficace per l'intero mondo del tennis. Il successo della Coppa Davis è fondamentale per il nostro sport perché l'ITF è l'unico organismo che reinveste a livello globale nel futuro sviluppo del tennis”. L'affermazione è condivisibile, ma non ricorda che la nuova Davis avrebbe un valore soprattutto economico, mentre devasterebbe la tradizione. E non siamo sicuri di come sarebbe gestito il mare di soldi garantito da Kosmos (si parla di 3 miliardi di dollari in 25 anni). L'incredibile conflitto tra le due competizioni fa tornare d'attualità un problema di cui si parla d'anni, ma che nessuno ha voglia o interesse di affrontare seriamente: il tennis avrebbe bisogno di un “commissioner”, una figura al di sopra delle parti e delle tante (troppe) sigle che gestiscono il nostro mondo, spesso con interessi e obiettivi diversi, per non dire opposti. Il potenziale contrasto tra Coppa Davis e World Team Cup ne è il perfetto esempio. Un commissioner non avrebbe mai permesso un simile papocchio. Adesso la palla passa all'ITF, che avrebbe la grande occasione di lasciar perdere il progetto di demolizione della Davis. Ma state certi che non lo farà. Lo hanno già detto.

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