MANERBIO - Il 2017 stava andando bene per Lorenzo Sonego. A suo dire,“molto meglio dell'anno scorso”. In effetti, soltanto tre mesi fa aveva messo alla frusta Nicolas Almagro al Foro Italico, davanti a 4.000 persone, sul Campo Pietrangeli. Poi si è fatto male durante il torneo di Mestre e la stagione è diventata un calvario. Un mese senza toccare racchetta, un tentativo (affrettato) di rientro a Todi, l'inevitabile ricaduta e un altro mese ai box. L'attività del torinese è ripartita qualche settimana fa a Biella, ma non è facile tirarsi su alla svelta. Il Trofeo Dimmidisì di Manerbio (43.000€, terra battuta), tuttavia, ha proposto un paio di situazioni che profumano di destino, a partire dalle enormi difficoltà al primo turno delle qualificazioni, quando si è trovato a un passo dalla sconfitta contro il doppista Romain Arneodo. “È stata una partita durissima, ho iniziato un po' sotto tono perché non mi aspettavo un avversario così forte. Arneodo è un doppista e non ha punti, ma gioca benissimo e ho rischiato grosso, pur esprimendo un buon tennis nel secondo e nel terzo set”. Il buon servizio vincente con cui ha annullato il matchpoint al monegasco ha fatto svoltare il suo torneo. “C'è stata un'altra battaglia al turno seguente, sempre per merito dell'avversario, poi ho trovato sensazioni positive e la mia forma migliore. Credo di aver giocato un paio di partite perfette”. L'ultima è arrivata con Andrea Pellegrino, ammesso con una wild card dopo l'ottimo percorso della scorsa settimana, a Cordenons. Sonego ha comandato per tutto il primo set, poi è stato raggiunto. Una volta vinto il tie-break, ha giocato sul velluto nel secondo set. È finita 7-6 6-2. “Fino a Roma, la stagione stava andando benissimo, poi purtroppo c'è stato il problema al polso. Non ho mai avuto il timore di operarmi perché si trattava di una semplice tendinite, forse dovuta alla racchetta”. Senza cambiare marca, il torinese ha cambiato telaio e i fastidi sembrano scomparsi.